TORINO

Istituto Penale per i Minorenni Ferrante Aporti di Torino

Indirizzo : Via Berruti e Ferrero, 3 (Corso Unione Sovietica)

Telefono : 011 - 6194201

Fax : 011 - 6194249

e-mail : ipm.torino.dgm@giustizia.it

 

LA STRUTTURA

collocazione nel contesto urbano : L'I.P.M. si trova in una struttura di interesse storico, denominata “La Generala”, costruita intorno alla metà del XII secolo, assieme al C.G.M. il cui ingresso però è in Corso Unione Sovietica. Accanto al C.G.M. si trova il Tribunale per i Minorenni. L'Istituto è facilmente raggiungibile dalla stazione centrale di “Porta Nuova” con i mezzi pubblici.

sezioni : Sezione maschile - suddivisa in tre gruppi; sezione femminile

cenni storici : Dedicato a Ferrante Aporti (1791-1858), sacerdote pedagogista e fondatore di scuole per l'infanzia, l'Istituto Penale per i Minorenni occupa la struttura un tempo denominata “La Generala” costruita nella metà del ‘600 e attiva dalla fine del ‘700 progressivamente come orfanotrofio, ospedale, fabbrica per la lavorazione dell'indaco e, dal 1829, carcere femminile.

Sempre con la denominazione di “La Generala” sotto il regno di Carlo Alberto viene ristrutturato e destinato a “Correzionale agricolo pei giovani discoli”. Lo stabile era costituito da 300 celle singole e si prevedeva il lavoro agricolo per gli “abili”, i non “irriducibili” e i non abbienti escludendo dal lavoro coloro che, mantenuti dalle famiglie, non necessitavano di sostentamento.

La storia ricorda l'importante contributo portato alla “Generala” da Don Bosco e lo straordinario evento dell'uscita dei 300 ragazzi per la “merendina” cioè la tipica scampagnata del giorno di Pasquetta.

Nel 1935 prende il nome di Riformatorio “Ferrante Aporti”.

Nel corso del ‘900 la svolta più significativa verso l'attuale impostazione si è avuta a seguito di una rivolta del 1977 quando, a seguito di profonda riflessione sulle ragioni che la determinarono si impostò una nuova linea di apertura dell'istituzione verso l'esterno, favorendo l'ingresso della città e delle sue risorse nell'Istituto e, reciprocamente, l'uscita dei ragazzi verso la città.

Sono nati così nel corso degli anni progetti educativi caratterizzati dal comune obiettivo di costruire un ponte con la città e la società civile: il Progetto Ferrante Aporti, il Progetto Prevenzione Secondaria e il progetto Itaca.

Sebbene tali progetti si siano conclusi nell'anno 2001, le istanze di integrazione ispirano tuttora la concezione educativa ed organizzativa dell'Istituto.

descrizione : Dal punto di vista strutturale, l'istituto col passare degli anni, è stato sottoposto a diverse ristrutturazioni per adeguare per quanto possibile e nel rispetto dell'originale struttura architettonica, i locali destinati ai minori ospiti. Di fatto è dotato di molteplici ambienti, molti dei quali però non utilizzabili in quanto richiedono notevoli interventi di ristrutturazione (un'intera ala è inagibile) mentre altri sono utilizzati solo parzialmente, sempre per il bisogno di essere ristrutturati ed adeguati alle norme di sicurezza.
A parte gli uffici degli operatori delle diverse aree (amministrativa, educativa, sicurezza, sanitaria), le zone detentive sono 4 di cui 3 di tre stanze ciascuna ed 1(polo sanitario e fase di ingresso) con due stanze delle quali una viene riservata all'accoglienza dei ragazzi in ingresso e l'altra ad esigenze di tipo sanitario.
I locali per le attività scolastiche, di formazione e di svago sono: per i maschi
· 3 aule scolastiche
· 2 laboratori d'informatica
· 1 laboratorio d'arte bianca
· 1 officina meccanica
· 2 sale polivalenti
· 1 sala pittura
· refettori
per le femmine:
· 1 aula scolastica
· 1 laboratorio di ceramica
· 1 sala polivalente (informatica, multimedialità, pittura…)
spazi comuni:
· teatro
· 2 palestre
· 2 spazi aperti (uno più grande normalmente usato dai maschi ed uno più piccolo riservato alle femmine)
· 1 biblioteca
· alcune stanze colloqui con i famigliari e colloqui con gli operatori.

DATI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI AGLI INGRESSI NEL 2004

italiani maschi : 23

stranieri maschi : 129

italiane femmine : 14

straniere femmine : 46

totale : 212

 

DATI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI ALLE PRESENZE AL 31/12/2004

italiani maschi : 7

stranieri maschi : 25

italiane femmine : 4

straniere femmine : 5

totale : 41

I MINORI OSPITATI

detenuti attuali : 29 maschi e 11 femmine (data di rilevazione: 03.03.2005)

media degli ultimi 3 anni : Negli ultimi anni la media degli ingressi è di circa 200 ragazzi all'anno (data di rilevazione: 03.03.2005)

n° detenuti italiani : 4 italiani (2 maschi e 2 femmine) e 36 stranieri (data di rilevazione: 03.03.2005).

provenienza degli stranieri : Marocco, Romania, Ex Jugoslavia, Albania, Equador.

cambiamenti : Con l'avvento del fenomeno migratorio, in istituto hanno fatto ingresso ragazzi provenienti dall'area del Maghreb divenuti in brevissimo tempo la maggioranza. In alcuni anni – specie a metà degli anni'90 – l'utenza del Ferrante Aporti era caratterizzata dal 90% di ragazzi stranieri provenienti dalla Tunisia ed in seguito, dal Marocco. L'istituto ha dovuto organizzarsi per affrontare le problematiche che l'utenza presentava (anche solo a livello linguistico perché pochi ragazzi conoscevano l'italiano) e con gli anni si sono trovati degli strumenti idonei per conoscere e rapportarsi con questi ragazzi. Ciò è avvenuto essenzialmente grazie al lavoro dei mediatori culturali, la cui figura professionale è entrata presto a lavorare al fianco degli operatori dell'istituto. L'utenza straniera negli anni '90 è stata caratterizzata soprattutto dai Maghrebini, mentre negli ultimi anni sono aumentati gli ingressi di ragazzi provenienti dalla Romania e dal Sud America. Dal punto di vista delle diverse specificità di intervento di cui si è evidenziata l'esigenza, se ci sono sempre stati ragazzi facenti uso di sostanze stupefacenti (per i quali con gli anni grazie agli accordi con il Sert di zona, si sono approntati adeguati percorsi d'intervento), negli ultimi anni sono invece aumentati i ragazzi con problematiche a livello psicologico e psichico.

Grafici

PROFESSIONALITA' E PERSONALE

operatori sociali e loro qualifica : In Istituto lavorano i seguenti operatori:
4 educatori a tempo pieno ed 1 educatore part-time. Uno dei quattro educatori, ricopre il ruolo di responsabile dell'area educativa e vicario della Direzione, e non ha assegnati i casi.
Uno psicologo a tempo pieno (36 ore sett.) e due consulenti psicologi per complessive 18 ore settimanali.

altre professionalità : In Istituto lavorano anche:
1 mediatore culturale di lingua araba – per 6 ore a settimana
1 mediatore di lingua rumena – per 3 ore a settimana
1 mediatore rom – 2 ore ogni 15 giorni
All'occorrenza vengono contattati mediatori di altre lingue.
L' intervento dei mediatori è strettamente collegato ed armonizzato a quello dell'area educativa e si realizza sia attraverso azioni congiunte a quelle degli educatori o degli psicologi sia attraverso interventi autonomi o con altri settori quali l'area sicurezza o sanitaria. Partecipano attivamente alle fasi di progettazione dell'intervento educativo globale.

L'équipe istituzionale prevede anche l'intervento degli assistenti sociali i quali hanno l'ufficio in prossimità dell'istituto.
Ogni attività organizzata in istituto, inoltre, è gestita da un tecnico e da un educatore del privato sociale e comunque facente parte delle associazioni, agenzie e cooperative che gestiscono le attività dell'istituto. Il loro compito consiste, appunto, nel dare una valenza educativa all'approccio con l'attività che i ragazzi svolgono.
A seconda dei progetti e degli accordi- contatti con agenzie e istituzioni esterne - in istituto entra personale con qualifiche diverse (psicologi, mediatori culturali, psichiatri, medici, tossicologi etc.) per l'esercizio di specifiche attività con i minori, ad esempio operatori del progetto “Contrasto alla droga e patto educativo”, del Sert, dell'associazione Franz Fanon.

agenti : Attualmente (marzo 2005) ci sono 35 uomini e 15 donne

corsi per gli operatori : Oltre al corso di formazione iniziale obbligatorio al momento dell'assunzione e dell'avvio del lavoro, gli operatori della giustizia minorile nonché gli agenti della polizia penitenziaria, sono chiamati, anche se non obbligati, alla frequenza di corsi di formazione e/o autoformazione organizzati sia dalla Scuola di formazione del personale della giustizia minorile che si trova a Castiglione delle Stiviere (MN), sia organizzati all'interno dei servizi della giustizia minorile dal CGM.

tematiche : Le tematiche riguardano aspetti legati alle problematicità dell'utenza tipo uso di sostanze stupefacenti, nuove droghe, tematiche inerenti l'approccio con gli stranieri, problemi relativi ai ragazzi immigrati aspetti organizzativi e di progettazione etc. e vengono tenuti da esperti nel settore, mediatori culturali, sociologi, formatori etc.

corsi per gli agenti : Oltre al corso di formazione iniziale obbligatorio al momento dell'assunzione e dell'avvio del lavoro, gli operatori della giustizia minorile nonché gli agenti della polizia penitenziaria, sono chiamati, anche se non obbligati, alla frequenza di corsi di formazione e/o autoformazione organizzati sia dalla Scuola di formazione del personale della giustizia minorile che si trova a Castiglione delle Stiviere (MN), sia organizzati all'interno dei servizi della giustizia minorile dal CGM.

tematiche : Oltre ai corsi con tematiche che toccano aspetti legati alle problematicità dell'utenza, per la Polizia Penitenziaria sono organizzati pure corsi specifici della professionalità – tiri a fuoco, uff. Polizia Giudiziaria - anche presso la scuola di formazione di Roma.

criticità dei rapporti tra operatori ed agenti : Può sembrare una frase scontata ma di fatto la comunicazione tra le due parti risulta difficoltosa poiché le finalità operative dei due ruoli sono diverse e non sempre compatibili (educazione che si scontra con le esigenze di sicurezza). Generalmente però, si crea una discreta collaborazione tra le figure professionali perché al di là del ruolo diverso, c'è tra tutti gli operatori rispetto e considerazione del lavoro altrui.

relazione degli educatori con i ragazzi detenuti : Il tipo di relazione che si instaura tra operatore e ragazzo detenuto dipende sicuramente da persona a persona, e dalla propria capacità di porsi con l'altro. Nella norma dovrebbe essere una relazione autorevole, di fiducia reciproca, no amicale, no complice, in cui l'operatore riesce a “calarsi nell'altro” – relazione empatica – pur mantenendo il necessario distacco.

rapporti tra agenti e ragazzi detenuti : Anche il rapporto fra agenti di polizia e ragazzi detenuti, così come quello fra quest'ultimi e gli educatori, dipende da persona a persona; in alcuni casi, è un rapporto formale basato più sull'autorità che sull'autorevolezza, anche se un atteggiamento autoritario troppo eccessivo non sortisce buoni risultati. Ci sono però molti esempi di rapporti significativi nati in tale contesto, laddove da parte dell'agente c'è l'impegno a costruire un rapporto autorevole col ragazzo, partecipando e coordinando il proprio intervento con quello delle altre figure professionali.

 

ATTIVITA' SCOLASTICHE

Programmazione Scuola

organizzazione della didattica : Sono attivi gruppi/classi:
1. Elementari
2. Alfabetizzazione

elementari : 2 classi, una al maschile ed una al femminile per un totale di 10 ragazzi/e. Approfondimenti (link alla programmazione annuale del corso di istruzione elementare anno scolastico 2003-2004, fonte: www.cgmtorino.it)

medie inferiori : No

medie superiori : No

moduli integrati : No

alfabetizzazione : 1 classe con un numero variabile dagli 8 ai 12 ragazzi.

considerazioni : La scuola ha come obiettivo primario, dato l'alta percentuale di stranieri, l'alfabetizzazione dei minori attraverso programmi individualizzati. Al momento dell'ingresso, i ragazzi frequentano il corso di alfabetizzazione dove gli insegnanti individuano le competenze di ciascuno; competenze che vengono inserite in una scheda personale che segue il percorso del minore. Al momento dell'inserimento del ragazzo nella scuola elementare, l'insegnante può continuare nel lavoro intrapreso dal ragazzo nel precedente gruppo di alfabetizzazione. Al termine del percorso scolastico, con la nuova riforma, non è previsto il rilascio di un diploma, però è stata creata la scheda di cui sopra, dove vengono certificate le competenze acquisite dal giovane nel percorso scolastico che sono spendibili in futuro sia all'esterno sia in I.P.M. in caso di nuovo ingresso. C'è la possibilità di frequentare la scuola media, sempre aiutati nella preparazione dagli insegnanti di scuola elementare. La Direzione del circolo didattico di riferimento per l'istituto sta realizzando un accordo con la Direzione di una scuola media cittadina per permettere ai ragazzi detenuti di sostenere l'esame di licenza media.

 

LABORATORI

Descrizione/introduzione ai laboratori : Finalità generali: formazione pre-professionale e orientamento (con particolare attenzione alla valorizzazione delle qualità ed alla acquisizione della consapevolezza delle proprie potenzialità positive).
I fondi : i per le attività professionali il referente è la Provincia che elargisce fondi della Regione e della comunità europea; le attività ricreative e sportive sono invece finanziate dal Ministero della Giustizia.

Finalità proprie di tutti i laboratori: condivisi da tutti, gli obiettivi generali dell'iter formativo sono articolati in:

Descrizione del “sapere” e del “sapere fare” ed eventuale “sapere essere”.

Sapere: esplicitare l'immagine di sé stimolando il ragazzo ad esprimere il proprio punto di vista, la propria rappresentazione nei confronti del bagaglio di competenze che ritiene di avere a disposizione; manipolazione della materia e stimolazione creativa (ceramica).
- Mettere in discussione il proprio punto di vista
- Capacità di attivarsi per fronteggiare le difficoltà
- Conoscere funzioni, caratteristiche pericolosità e uso degli strumenti propri di ciascuna attività.
Saper fare: orientarsi in un ambiente lavorativo
Percepire il luogo di lavoro come un ambiente con regole e norme da rispettare e praticare.
Conoscenze di base del mercato del lavoro
Conoscere le norme che regolano i rapporti di lavoro
Uso di tecniche proprie specifiche di ciascuna attività.
Saper essere: abituarsi ad un comportamento improntato sulla serietà e correttezza che un luogo di lavoro richiede (rispetto reciproco)
Rispetto dell'orario di lavoro
Acquisire il senso del lavoro
Apprezzare il risultato del proprio lavoro
Acquisire autonomia sviluppo di abilità sociali e strumenti per la ricerca del lavoro.

 

LABORATORIO 1

laboratori : Laboratorio di Ceramica (sezione femminile)

finalità : Specifiche finalità del Laboratorio di Ceramica:
Acquisizioni specifiche competenze e tecniche proprie dell'attività, conoscenza ed utilizzo dei materiali, conoscenza ed applicazione di tutte le fasi del lavoro. Il laboratorio produce normalmente vasellame e oggettistica quale servizi da te e da caffè, vasi da fiori. La creatività delle ragazze si esprime anche nella progettazione degli oggetti.

da quanto tempo : Da almeno 10 anni

data conclusione : Non è prevista una data di conclusione

sarà nuovamente finanziato :

chi lo conduce : ForCoop Agenzia formativa C.S.S.C arl.

professionalità : No Dati

quanti partecipano : 6-8 ragazze

dove : Il laboratorio si svolge in una stanza preposta esclusivamente a laboratorio di ceramica, presso la sezione femminile.

fondi : Il referente è la Provincia di Torino che elargisce fondi della Regione e della Comunità Europea.

 

LABORATORIO 2

laboratori : Laboratorio di Acconciatura (sezione femminile)

finalità : Specifiche finalità del Laboratorio di Acconciatura:
Acquisizioni specifiche, competenze e tecniche proprie dell'attività, conoscenza ed utilizzo dei materiali, conoscenza ed applicazione di tutte lefasi del lavoro. Fornisce i primi rudimenti per la cura del capello e le tecniche di base dei tagli e delle acconciature. Stimola la creatività nell'apprendimento della cura della propria persona.

da quanto tempo : Da circa 2 anni

data conclusione : Non è prevista una data di conclusione

sarà nuovamente finanziato :

chi lo conduce : ForCoop Agenzia formativa C.S.S.C arl.

professionalità : No Dati

quanti partecipano : 4 ragazze

dove : Si tiene in una stanza preposta esclusivamente a laboratorio di acconciatura, presso la sezione femminile.

fondi : Il referente è la Provincia di Torino che elargisce fondi della Regione e della Comunità Europea.

 

LABORATORIO 3

laboratori : Laboratorio di Informatica (gruppo maschile)

finalità : Specifiche finalità del Laboratorio di Informatica:
Alfabetizzazione informatica e/o conoscenza ed uso del pc finalizzata al conseguimento della patente europea

da quanto tempo : Da circa 5 anni

data conclusione : Non è prevista una data di conclusione

sarà nuovamente finanziato :

chi lo conduce : ForCoop Agenzia formativa C.S.S.C arl.

professionalità : No Dati

quanti partecipano : 6-8 ragazzi

dove : Si tiene in una stanza preposta esclusivamente a laboratorio di informatica, presso la sezione maschile.

fondi : Il referente è la Provincia di Torino che elargisce fondi della Regione e della Comunità Europea

 

LABORATORIO 4

laboratori : Laboratorio di Arte bianca (gruppo maschile)

finalità : Specifiche finalità del Laboratorio di Arte bianca:
Acquisizioni specifiche delle competenze e tecniche proprie dell'attività, conoscenza ed applicazione di tutte le fasi del lavoro che si articola in moduli, per la preparazione all'attività di panificazione. Oltre alle normali lezioni, i ragazzi iscritti al corso partecipano alla realizzazione di prodotti alimentari destinati a feste od iniziative comuni.

da quanto tempo : Da almeno 6 anni

data conclusione : Non è prevista una data di conclusione

sarà nuovamente finanziato :

chi lo conduce : ForCoop Agenzia formativa C.S.S.C arl.

professionalità : No Dati

quanti partecipano : Un gruppo di massimo 6 ragazzi

dove : Il laboratorio si tiene in una cucina preposta all'uopo, fornita di materiali propri dell'attività (forni, impastatrice, frigorifero, etc.) situata presso la sezione attività di uno dei gruppi maschili.

fondi : Il referente è la Provincia di Torino che elargisce fondi della Regione e della Comunità Europea

 

LABORATORIO 5

laboratori : Laboratorio di Officina Meccanica (gruppo maschile)

finalità : Specifiche finalità del Laboratorio di Officina Meccanica:
Conoscenza ed acquisizione di specifiche competenze nel campo, conoscenza ed applicazione di tutte le fasi del lavoro, uso della strumentazione, conoscenza teorica e pratica, riparazione auto.

da quanto tempo : Da almeno 20 anni

data conclusione : Non è prevista una data di conclusione

sarà nuovamente finanziato :

chi lo conduce : ForCoop Agenzia formativa C.S.S.C arl.

professionalità : No Dati

quanti partecipano : Un gruppo di massimo 4 ragazzi

dove : Il laboratorio si tiene in un'officina preposta all'uopo, fornita di materiali propri dell'attività situata presso la sezione attività di uno dei gruppi maschili.

fondi : Il referente è la Provincia di Torino che elargisce fondi della Regione e della comunità europea.

Passate esperienze positive di laboratori : Nel 2003, è stato avviato un Progetto di Pet-therapy destinato a 4 ragazzi che si sono resi autori di reati di particolare gravità (violenze ed omicidi). Tale scelta è stata motivata dal fatto che tale tecnica si basa su una terapia dolce psico-emozionale con la manipolazione e l'accudimento di un animale in funzione degli interessi umani correlati ai bisogni degli animali. La sua efficacia derivadal fatto che, come una medicina alternativa, mira a curare la persona malata e non tanto la malattia, e l'animale diventa un ponte invisibile tra terapista e paziente. Sino ad ora i risultati sono stati molto soddisfacenti e l'attività è molto gradita ai ragazzi.
Per motivi organizzativi e finanziari, il progetto è riproposto per solo 4 mesi all'anno, nel periodo estivo.

 

CURA DELLA SALUTE DEI MINORI DETENUTI

dipendenza da sostanze : Attualmente (3 marzo 2005) in istituto ci sono un ragazzo ed una ragazza con problemi di tossicodipendenza.

strategie messe in atto : Il Sert si occupa della terapia di disassuefazione e del supporto psicologico e farmacologico connesso all'astinenza. Terminata la fase acuta ci si limita a gestire eventuali problemi di salute intercorrenti.
Per quanto concerne progetti ad hoc, l'istituto può contare sulla collaborazione con il Sert, con il quale da tempo è condiviso un progetto dal titolo “Prevenzione primaria, secondaria, trattamento e monitoraggio dell'uso di sostanze stupefacenti per i minori del Centro di prima Accoglienza e dell'Istituto penale Minorile “Ferrante Aporti”, organizzato e gestito dall' A.S.L. 1 Torino U.O.A Ser.T in collaborazione con l'Associazione interdisciplinare “Frantz Fanon”.
Secondo tale progetto, il Sert svolge all'interno dell'istituto un lavoro di monitoraggio, presa in carico (in collaborazione con l'équipe dell'istituto) informazione all'utenza e formazione degli operatori.
Inoltre, da giugno 2004, è attivo un progetto dal titolo “Contrasto alla droga e patto educativo” gestito dalla Cooperativa ESSERCI s.c. a r.l. ( in partnership con l'Associazione Gruppo Abele, l'Associazione U.I.S.P. e l'Agenzia C.F.P.P. Casa di Carità), che prevede interventi formativi in favore degli operatori dei servizi, attivazione di 3 laboratori – Fisicità, Musicoterapica, Multimedialità – a favore dei minori della sezione maschile e femminile, avvio di tirocini formativi a favore dei giovani, attività di sostegno psico-pedagogico ai minori ed alle famiglie. Tale progetto durerà sino a Marzo 2005.

minori con problemi psichiatrici : Al momento (3 marzo 2005) abbiamo tre ragazzi con problemi psichiatrici meritevoli di approccio specifico.

strategie messe in atto : I ragazzi in questione sono seguiti dall'équipe psichiatrica del Centro di salute mentale della nostra ASL.

disagio legato alla vita “comunitaria” : Si sono naturalmente registrati dei sentori di disagio da parte dei ragazzi legati alla dimensione della vita “comunitaria” del carcere. L'essere “ristretti” in un ambiente che impone dei ritmi precisi e una convivenza obbligata con persone diverse per cultura e abitudini di vita è fonte di disagio con una discreta frequenza.

Altre progettualità in ambito sanitario : Incontri a cura del Sert inerenti la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale ed ematica e le conseguenze dell'uso di stupefacenti.
Progetto anti-tabagismo
Progetto di educazione sessuale ed alla maternità responsabile.

personale sanitario : No Dati

 

DENTRO E FUORI L'IPM

rapporto fra carcere e città : Da diversi anni l'I.P.M. di Torino ha potuto contare sulla collaborazione della città di Torino, attraverso molteplici progetti riguardanti la quotidianità in carcere dei giovani ospiti – attività – e percorsi esterni di risocializzazione. Tuttora sussistono molte collaborazioni ed in particolare ultimamente sono aumentate le proposte di associazioni di volontariato interessate a svolgere attività all'interno. Si ritiene questo un segnale positivo di come l'esterno “viva” il carcere e di come non lo si voglia ridurre a luogo marginale della società.

interesse dei mass media : Per quanto riguarda i mass-media locali, non si è a conoscenza di particolari iniziative da loro organizzate; comunque c'è sincera attenzione quando si comunicano eventi o iniziative particolari.

associazioni cooperative enti : ForCoop Agenzia Formativa C.S.S.C. arl; Provincia, Regione, SERT, Ass. Franz Fanon, Cooperativa Esserci s.c.a.r.l.; Ass. Gruppo Abele, U.I.S.P., Agenzia C.F.P.P. Casa di Carità, ASL Centro Salute Mentale.

giornalino : Il giornalino - intitolato Albatros - dovrebbe essere una sorta di filo rosso fra tutti i laboratori/attività: una sorta di “comunicazione” fra i ragazzi. Il laboratorio di informatica fa un po' da collettore e redattore del giornale. L'obiettivo per Torino è quello di non fare un giornalino “classico” sulla vita in carcere, ma che guardi all'esterno, ai problemi del mondo, alla “normalità”, per stimolare i ragazzi a comunicare altro, sollecitandoli a riflettere sapendo che qualcuno avrà cura del loro pensiero.
I numeri del periodico sono consultabili al sito del CGM di Torino (www.cgmtorino.it) alla voce “Spazio Ragazzi”.

frequenza e modalità dell'uscita dal carcere : Le motivazioni dell'uscita dei ragazzi dal carcere possono essere diverse: espiazione della pena o termine della misura cautelare, misure alternative alla detenzione (affidamento in prova, detenzione domiciliare), modifiche alla misura cautelare (permanenza a casa, collocamenti in comunità, prescrizioni).
I ragazzi che escono con un progetto fatto con i servizi della giustizia, continuano ad essere seguiti nella realizzazione del percorso esterno, diversa è la situazione di coloro che escono liberi da vincoli con la legge in quanto non sono tenuti alla collaborazione con i servizi.

rete di supporto : Chi esce con un progetto fatto con i servizi della giustizia, continua ad essere seguito da operatori (in particolare dall'assistente sociale). Chi invece esce dal carcere senza altre misure penali, può, se vuole, contare su appoggi esterni (Ufficio stranieri) dell'esistenza dei quali è messo a conoscenza durante la detenzione. Non vi è però da parte sua alcun obbligo anche se, qualora un ragazzo/a chiedesse aiuto al momento dell'uscita dal carcere, i servizi si attivano per reperire risorse adeguate per rispondere al bisogno.

potenzialià : Il lavoro che gli operatori, di qualunque professionalità, quotidianamente sono chiamati a svolgere, per la sua particolarità e difficoltà è poco conosciuto ed apprezzato all'esterno.
Occorrerebbe una maggior pubblicità di quanto si fa all'interno in favore e per i giovani ospiti.

bisogni percepiti : Sicuramente, dato il notevole lavoro cui si è chiamati ogni giorno, occorrerebbe un potenziamento delle risorse umane – sia personale educativo che di polizia penitenziaria ma anche amministrativo – per poter lavorare in un clima maggiormente improntato alla progettazione ed alla realizzazione di obiettivi a breve/lungo termine, piuttosto che in condizioni di continua emergenza. Questo permetterebbe anche l'accoglienza di un maggior numero di offerte nonché la possibilità di sperimentare, molto di più, diversi modelli gestionali ed educativi finalizzati in particolare ad un abbassamento degli effetti negativi della carcerazione.
La collaborazione con la realtà esterna potrebbe essere ulteriormente potenziata elevando la percezione di “normalità” della presa in carico dei minori da parte della società, sia durante che al termine del percorso penale.
Se pur ovvio, si segnala che la continua riduzione delle risorse economiche disponibili aggrava lo scadimento qualitativo del lavoro, oltre a determinare negli operatori un ulteriore senso di frustrazione e di inadeguatezza.

altro : Si è da poco costituita un'Associazione di promozione sociale che ha come obiettivo principale quello di curare la presenza dei prodotti (manufatti e opere artistiche) realizzati nei laboratori dai ragazzi all'esterno. Il ricavato di questa commercializzazione andrà a costituire un “fondo di solidarietà” per progetti a valenza sociale.

Intervista a Don Ricca a cura di Marino Occhipinti (fonte: www.ristrettiorizzonti.it)

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