Sportello di informazione giuridica e promozione delle opportunità Premessa: l'Associazione Diritti Minori nel mese di luglio del 2004 ha stipulato una convenzione con L'IPM, con il CPA e con l'USSM de L'Aquila. Il funzionamento: lo sportello ha una cadenza bimensile, è gestito da un consulente legale e da una pedagogista, avvalendosi altresì della collaborazione offerta da altri volontari/e. Il gruppo di lavoro si reca anzitutto nell'ufficio degli educatori che offrono un quadro sulla situazione, per poi fare ingresso (non accompagnati né da educatori né da altri) all'interno della struttura e più precisamente nei luoghi di ricreazione, lavoro e studio dei ragazzi detenuti. I componenti del gruppo trascorro alcune ore in compagnia dei ragazzi che continuano ordinariamente a svolgere le loro attività, lasciando che si istaurino rapporti informali, non filtrati da operatori dell'IPM e che non necessitano di richieste preliminarmente avanzate dai ragazzi medesimi. Solo in caso di necessità si procede a un colloquio separato, preferendo di norma discutere liberamente delle varie esigenze, al limite appartandosi con la persona interessata all'interno degli stessi spazi. I presupposti di base: l'intento dell'associazione è di comunicare in modo non verticale ma paritario, trasmettendo il più possibile la convinzione per la quale non si tende a una “relazione di aiuto” ma a un rapporto di scambio. L'idea di base è che i ragazzi detenuti non siano necessariamente portatori di un disagio (o peggio di una patologia), ma che vivano semplicemente una situazione di difficoltà, spesso indotta da una politica istituzionale discriminatoria che mira a creare o ad aggravare forme di disagio sociale. In quest'ottica, molte delle attività della associazione sono rivolte ai ragazzi stranieri, ostacolati nel loro progetto migratorio da una normativa che ne impedisce la regolarizzazione e ne consente la reclusione in carcere con tempi e modalità che sembrano riservati ai soli soggetti sociali deboli, in aperto contrasto con il principio costituzionale di uguaglianza formale e sostanziale. Le attività svolte: il gruppo di lavoro raccoglie le varie richieste avanzate, attinenti soprattutto all'accesso a misure alternative, alla possibilità di prosecuzione del progetto migratorio iniziato e a una migliore tutela del diritto alla salute. Si forniscono ai ragazzi consulenze chiarificatrice delle proprie posizioni giuridiche (anche mediante un contatto con gli avvocati degli stessi), informazioni sui comportamenti a rischio (tatuaggi, malattie sessualmente trasmissibili, profilassi, ecc.) e sulle opportunità esistenti sia per il periodo di espiazione della pena, sia per quello successivo. In collaborazione con gli educatori del carcere, si curano gli aspetti attinenti alla regolarizzazione amministrativa dei ragazzi stranieri, si opera una continua ricerca sul territorio di soluzioni di accoglienza differenziate, si contattano organizzazioni no profit presso cui i ragazzi in misura alternativa possono svolgere attività di volontariato. In collaborazione con il direttore del carcere, vengono individuate realtà di accoglienza (comunità per minori, comunità di altra tipologia, gruppi di famiglie) con cui stipulare delle convenzioni recettive del progetto di tutoraggio elaborato dalla associazione e che si traduce nella devoluzione di parte della retta giornaliera a un tutor (figura terza rispetto sia alla amministrazione, sia alla comunità sia alla associazione Diritti Minori) che si occupa di curare quegli aspetti del rapporto con il ragazzo ordinariamente trascurati. In collaborazione con l'USSM, infine, si elaborano e si realizzano progetti individuali di accesso a misure alternative (o messa alla prova per i ragazzi in custodia cautelare) e programmi di “assistenza e integrazione sociale” di cui all'art.18, comma 6, T.U. Imm. A queste attività si aggiungono quelle più generiche di consulenza giuridica e supporto di rete offerte all'ufficio degli educatori e all'USSM anche grazie a una piena reperibilità telefonica, nonché una azione di sensibilizzazione politica (soprattutto dell'assessorato regionale alle politiche sociali) e una di promozione di impegno sociale rivolta ai potenziali volontari. Infine, l'associazione si è resa disponibile a ospitare e seguire alcuni studenti per l'espletamento dello stage conclusivo di uno studio universitario di secondo livello. |