AIROLA ISTITUTO PENALE PER I MINORENNI di AIROLA (BN) Indirizzo : Corso Montella, 16 - CAP 82011 Airola (BN) Telefono : 0823 71 13 24 Fax : 0823 71 55 99 e-mail : ipm.airola.dgm@giustizia.it
LA STRUTTURA collocazione nel contesto urbano : L'IPM è situato in un palazzo storico del centro sezioni : 1 sezione detentiva maschile (con annessa sezione di semilibertà e semidetenzione) cenni storici : Il Palazzo Ducale che ospita l'odierno Istituto Penale per i Minorenni di Airola, ha origini settecentesche. Il Duca Ferdinando Caracciolo ne fece la propria dimora dopo aver deciso di abbandonare il Castello situato in cima alla collina dove sorgeva l'antica Airola. L'edificio ospita un teatro e vari giardini ed è decorato con eccellenti pitture a tela della scuola di Luca Giordano. Dopo essere stato devastato nel 1797, fu acquistato alla fine dell'800 da Giuseppe Montella che lo restaurò a sue spese riportandolo all'antico splendore. Nel 1930 fu adibito, per lascito testamentario, dello stesso Montella, a riformatorio femminile, per poi divenire, nel dopoguerra, casa di rieducazione femminile ospitando ragazze “in stato di difficoltà” provenienti da tutte le parti d'Italia. Nel 1978, con la legge 616/77, la competenza amministrativa del Tribunale dei Minorenni riguardo ai disadattati, passò agli Enti Locali, ed il riformatorio fu trasformato in Prigione Scuola Maschile. Esso ospitava ragazzi in custodia cautelare provenienti dalla zona di Benevento, di Avellino e del Molise, nonché condannati da tutta la Campania. Dal 1988, con la legge 448/88, la struttura è divenuta IPM con annessa sezione di semilibertà e semidentenzione; la provenienza dell'utenza è rimasta invariata, aggiungendosi a volte casi difficili da tutta Italia. Questa struttura, per il decoroso stato di mantenimento e per la buona funzionalità dell'organizzazione, è stata per anni deputata alla gestione di ultradiciottenni che hanno commesso reati da minorenni e per i quali è stato possibile approntare concreti piani di trattamento in virtù della suddetta legge, che ne prevede la permanenza fino al compimento del ventunesimo anno di età. descrizione : L'Istituto è organizzato in quattro gruppi con una capienza per ciascun gruppo di quattordici unità, con ampi locali, servizi igienici in ogni stanza e vaste sale per la socialità. Altrettanto spaziose sono le stanze adibite a formazione professionale, scuola ed attività di animazione. Esistono due ampi cortili per attività all'aperto, una palestra che di sera è aperta anche ad iscritti ed iscritte esterni alla Polisportiva Montella, ed il succitato Teatro.
DATI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI AGLI INGRESSI NEL 2004 italiani maschi 47 stranieri maschi 45 italiane femmine 0 straniere femmine 0 totale 92
DATI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI ALLE PRESENZE AL 31/12/2004 italiani maschi 13 stranieri maschi 13 italiane femmine 0 straniere femmine 0 totale 26 I MINORI OSPITATI detenuti attuali : L'IPM è deputato ad ospitare n° 36 minori, ma a pieno regime potrebbe ospitarne 56. Alla data odierna (5 agosto 2005) sono 28. media degli ultimi 3 anni : La media negli ultimi tre anni è stata di circa 10/20 minori/giovani detenuti. n° detenuti italiani : No Dati provenienza degli stranieri : I ragazzi stranieri provengono dall'area del Maghreb, dall' Albania, dalla Romania, dalla Repubblica Popolare Cinese. cambiamenti : Nell'ultimo decennio sono aumentali i ragazzi di nazionalità straniera che hanno reso difficoltoso l'intervento rieducativo per la mancanza di documenti in regola e di riferimenti affettivi e familiari sul territorio; l'assunzione di sostanze stupefacenti è diventata variegata con la diffusione di sostanze chimiche quali pastiglie o crack; i ragazzi con dipendenza da tali sostanze hanno spesso manifestato anche problematiche di carattere psichiatrico che hanno richiesto interventi più specifici e a volte di difficile e problematica soluzione. PROFESSIONALITA' E PERSONALE operatori sociali e loro qualifica : Nell'IPM lavorano quattro educatori operanti nell'Area Tecnica dell'Istituto. altre professionalità : Altri profili professionali impiegati nell'Istituto sono: agenti di Polizia Penitenziaria, consulente psicologa, sanitari, cappellano, docenti, animatori, volontari. L'intervento è legato alla specificità delle professionalità cercando di motivare sotto tutti i punti di vista il ragazzo al recupero. I tempi degli interventi, nel corso della giornata, sono delineati nel Regolamento d'Istituto. L'educatore e la consulente psicologa sul versante delle responsabilizzazione del reato e sui motivi che lo hanno indotto a compierlo, i sanitari per quel che riguarda le sigenze profilattiche e la cura della salute, il cappellano sul diritto di partecipare ai riti della propria confessione religiosa, i docenti sulla formazione scolastica, e animatori e volontari nella collaborazione allo svolgimento di attività culturali e socio-ricreativo interne ed esterne. agenti : Ci sono 39 agenti di Polizia Penitenziaria corsi per gli operatori : Non si è tenuta alcuna attività formativa o d'aggiornamento negli ultimi anni, salvo qualche sporadico e specifico seminario. tematiche : Quando si tengono, le tematiche formative riguardano l'evoluzione della devianza e delle attività volte al recupero; giammai si sono svolte attività formative per il personale dedito alle attività amministrative, né è stata mai attuata alcuna attività di formazione ed orientamento sulla specifica missione di questa Amministrazione a favore di questo personale che si occupa delle attività logistiche. Quando si svolgevano attività formative, esse erano tenute da Educatori, Psicologi, Assistenti Sociali, Sociologi ed Esperti in Diritto. corsi per gli agenti :Si stanno completando i moduli formativi dell'ultimo corso di formazione ed aggiornamento. tematiche : Oltre alla più recenti definizioni della devianza, gli attuali moduli d'aggiornamento vertono sull'esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria, nonché sulle più recenti tecniche d'investigazione e di prevenzione dei reati. Le figure formative sono le medesime impiegate nei corsi per gli operatori, con l'aggiunta di esperti nelle tematiche di polizia giudiziaria e sicurezza. criticità dei rapporti tra operatori ed agenti: I punti di criticità più evidenti sono legati alla specificità dell'intervento sui minori/giovani detenuti dell'Istituto, che investe anche il profilo più strettamente professionale legato al diverso approccio alle regole penitenziarie interne e all'organizzazione e gestione delle attività formative e socio-ricreative. Più specificamente, il personale di P.P. è legislativamente deputato al controllo e sicurezza dell'Istituto e a garantire l'esatta osservanza delle disposizioni del regolamento interno, mentre l'intervento degli operatori è più strutturato sulla costruzione della relazione educativa con il ragazzo detenuto e sull'osservazione della personalità. relazione degli educatori con i ragazzi detenuti : La relazione educativa tra operatore e ragazzo detenuto è l'elemento fondamentale del trattamento rieducativo. Essa, pertanto, nasce e si sviluppa dalla reciproca conoscenza e dal sentimento di fiducia che il ragazzo detenuto acquista nell'operatore, che cercherà, nel corso del trattamento, di utilizzare tutte le risorse a sua disposizione e l'intervento di ogni operatore per tentare il completo reinserimento del ragazzo detenuto. rapporti tra agenti e ragazzi detenuti : Nonostante il differente compito istituzionale, più legato al contenimento e alla sicurezza, gli agenti di P.P. rappresentano un elemento necessario nella costruzione del rapporto educativo, sia nell'individuare e segnalare eventuali problematiche personali del ragazzo detenuto che nel supportare i programmi trattamentali elaborati dal personale educativo. Essendo presenti durante l'intero arco della giornata e, più specificamente nelle ore serali e notturne, gli agenti di P.P. hanno la possibilità di monitorare continuamente l'andamento del ragazzo e la sua partecipazione all'opera trattamentale e, nell'eventualità di specifiche difficoltà, interagiscono con gli operatori per individuarne le cause, le modalità più opportune di intervento e la risoluzione del problema.
ATTIVITA' SCOLASTICHE organizzazione della didattica: Sono attivi gruppi classi elementari e medie inferiori. La scuola media si articola su due corsi, con docenti di ruolo provenienti dalla locale scuola media; per la scuola elementare è previsto un solo corso pluriclasse con insegnanti del circolo didattico di Airola; quando le condizioni giuridiche ed i presupposti scolastico-culturali lo hanno consentito, i ragazzi sono stati inseriti presso i locali Istituti Scolastici Superiori. elementari: 9 ragazzi medie inferiori: 9 ragazzi medie superiori: no moduli integrati: No alfabetizzazione: No considerazioni: No Dati
LABORATORI Descrizione/introduzione ai laboratori Nell'I.P.M.
di Airola, si svolgono varie attività alle quali partecipano
tutti i ragazzi ospiti. La formazione professionale, gestita dalla Regione
Campania Assessorato competente, si articola su sette moduli tutti a
carattere artigianale, con una fattiva integrazione con il settore scolastico
attraverso la sperimentazione. Presso il carcere sono attivi i laboratori
di:
LABORATORIO 1 laboratori : Laboratorio di serigrafia finalità : l percorso è finalizzato alla formazione di base nelle attività tipolitografiche. da quanto tempo : Il presente modulo è attivo da circa due mesi data conclusione: prevista la conclusione nel mese di ottobre 2005 sarà nuovamente finanziato: si chi lo conduce : Regione Campania – Assessorato Politiche Sociale – Area Formazione Professionale – Settore Tecnico-Provinciale di Benevento – Centro Regionale di Formazione Professionale “E. Barsanti” di Benevento. professionalità : Il laboratorio è condotto da professionisti di una ditta artigiana del settore di riferimento. quanti partecipano : Vi partecipano circa 6/7 ragazzi dove : Si tratta di un laboratorio interno fondi : Fondi europei gestiti dalla Regione Campania
LABORATORIO 2 laboratori : Laboratorio edile finalità : Il percorso è finalizzato alla formazione di base nelle attività edili-manutentive. da quanto tempo : Il presente modulo è attivo da circa due mesi. data conclusione : É prevista la conclusione nel mese di ottobre 2005. sarà nuovamente finanziato: si chi lo conduce : Regione Campania – Assessorato Politiche Sociale – Area Formazione Professionale – Settore Tecnico-Provinciale di Benevento – Centro Regionale di Formazione Professionale “E. Barsanti” di Benevento. professionalità : Il laboratorio è condotto dal personale di una ditta del settore di riferimento quanti partecipano : Al laboratorio partecipano circa 6/7 ragazzi dove : Il corso si svolge nel laboratorio interno e in tutti gli ambienti dell'Istituto ove è possibile far esercitare i ragazzi in attività di manutenzione. fondi : Fondi europei gestiti dalla Regione Campania
LABORATORIO 3 laboratori : Laboratorio di falegnameria finalità : Il percorso è finalizzato alla formazione di base nelle attività di falegnameria – costruzione e manutenzione di infissi, mobili e suppellettili in legno. da quanto tempo : Il presente modulo è attivo da circa due mesi data conclusione : La conclusione del modulo è prevista nel mese di ottobre 2005 sarà nuovamente finanziato: si chi lo conduce : Regione Campania – Assessorato Politiche Sociale – Area Formazione Professionale – Settore Tecnico-Provinciale di Benevento – Centro Regionale di Formazione Professionale “E. Barsanti” di Benevento. professionalità : Il laboratorio è condotto da artigiani di una ditta del settore di riferimento quanti partecipano : Al laboratorio partecipano circa 6/7 ragazzi dove : Il corso si svolge nel laboratorio interno fondi : Fondi europei gestiti dalla Regione Campania
LABORATORIO 4 laboratori : Laboratorio di ceramica finalità : Il percorso è finalizzato alla formazione di base nelle attività di lavorazione della ceramica artistica, ai fini della produzione di suppellettili decorate. da quanto tempo : Il presente modulo è attivo da circa due mesi data conclusione : La conclusione del modulo è prevista nel mese di ottobre sarà nuovamente finanziato: si chi lo conduce : Regione Campania – Assessorato Politiche Sociale – Area Formazione Professionale – Settore Tecnico-Provinciale di Benevento – Centro Regionale di Formazione Professionale “E. Barsanti” di Benevento. professionalità : Il laboratorio è condotto da personale di una ditta artigiana del settore di riferimento quanti partecipano : Al laboratorio partecipano circa 6/7 ragazzi dove : Il corso si tiene nel laboratorio interno fondi : Fondi europei gestiti dalla Regione Campania
LABORATORIO 5 laboratori : Corso esterno di piazzaiolo panificatore finalità : Il percorso è finalizzato alla formazione di base nelle attività di pizzaiolo/panificatore da quanto tempo : Il presente modulo è attivo da circa un mese data conclusione : La data di conclusione è prevista nel mese di novembre 2005 sarà nuovamente finanziato: si chi lo conduce : Regione Campania – Assessorato Politiche Sociale – Area Formazione Professionale – Settore Tecnico-Provinciale di Benevento – Centro Regionale di Formazione Professionale “E. Barsanti” di Benevento. professionalità : Il corso è gestito da un pluricampione del mondo di pizza, titolare di ditta artigiana del settore di riferimento. quanti partecipano : Al corso partecipano 6 ragazzi dell'Istituto e 2 dell'area a rischio segnalati dall'Ente Locale dove : Il corso si svolge nell'esercizio commerciale del Maestro Pizzaiolo fondi : Fondi europei gestiti dalla Regione Campania.
LABORATORIO 6 laboratori : Attività non corsuale di laboratorio teatrale finalità : Il percorso è finalizzato alla formazione di base delle tecniche di recitazione e scenografia da quanto tempo : Il presente modulo è attivo da circa un mese data conclusione : La conclusione è prevista nel mese di novembre 2005 sarà nuovamente finanziato: si chi lo conduce : Regione Campania – Assessorato Politiche Sociale – Area Formazione Professionale – Settore Tecnico-Provinciale di Benevento – Centro Regionale di Formazione Professionale “E. Barsanti” di Benevento. professionalità : Il percorso di formazione è gestito da un'associazione teatrale, rinomata a livello regionale. quanti partecipano : Al corso partecipano circa 6/7 ragazzidove Il corso si svolge presso i locali del Teatro dell'Istituto e all'esternofondi Fondi europei gestiti dalla Regione Campania
LABORATORIO 7 laboratori : Attività non corsuale di Laboratorio Musicale finalità : Il percorso è finalizzato alla formazione di base delle tecniche di recitazione e scenografia da quanto tempo : Il presente modulo è attivo da circa un mese data conclusione : La conclusione è prevista nel mese di novembre 2005 sarà nuovamente finanziato: si chi lo conduce : Regione Campania – Assessorato Politiche Sociale – Area Formazione Professionale – Settore Tecnico-Provinciale di Benevento – Centro Regionale di Formazione Professionale “E. Barsanti” di Benevento. professionalità : Associazione Musicale, rinomata a livello provinciale quanti partecipano : Al percorso formativo partecipano circa 6/7 ragazzi dove : Il percorso formativo si svolge presso i locali del Teatro dell'Istituto e all'esterno fondi : Fondi europei gestiti dalla Regione Campania Passate esperienze positive di laboratori : Le attività corsuali di formazione professionale si ripetono ciclicamente ogni anno
CURA DELLA SALUTE DEI MINORI DETENUTI dipendenza da sostanze : Attualmente tra la popolazione detenuta diversi ragazzi hanno dichiarato di aver avuto problematiche legate alla dipendenza da sostanze stupefacenti, anche se nessuno di loro si considera tossicodipendente e ha dichiarato espressamente di voler intraprendere uno specifico percorso di recupero. strategie messe in atto : Le strategie messe in atto sono su livelli diversi e investono operatori di diverse strutture. L'intervento prioritario è messo in atto in Istituto tramite personale educativo e psicologico che interviene sul soggetto nel tentativo di responsabilizzare e rendere consapevole il giovane del suo problema. Tale intervento è rinforzato dagli assistenti sociali ministeriali ed eventualmente del territorio nella ricostruzione dell'anamnesi del ragazzo, delle sue problematiche attraverso la conoscenza dei familiari del giovane e del contesto territoriale di appartenenza ed eventualmente, con la consulenza di operatori intervenuti nel trattamento sul ragazzo. Periodicamente l'Istituto si avvale della collaborazione di operatori del Ser.T. competente territorialmente di cui si chiede specifico intervento qualora il ragazzo detenuto ne manifesti la necessità. minori con problemi psichiatrici : Attualmente non ci sono detenuti ragazzi con problematiche di natura psichiatrica strategie
messe in atto : In
passato è stato possibile attivare una consulenza psichiatrica
con il C.I.M. del territorio che, però, è stata effettuata
a titolo del tutto gratuito e legata allo spirito di collaborazione
tra operatori di diverse strutture dello stesso contesto territoriale.
Ciò poiché non è prevista la possibilità
di consulenze psichiatriche a chiamata e l'intervento è basato
solo sull'emergenza. disagio legato alla vita “comunitaria” : Il disagio legato alla detenzione e alla condivisione giornaliera di spazi contenuti con altri ragazzi detenuti sconosciuti rientra nella normalità dell'intervento rieducativo e trattamentale. Nei primi colloqui di conoscenza si cerca di focalizzare il tipo di disagio più evidente nel ragazzo e di intervenire prontamente per accogliere il suo disagio e rasserenarlo cercando di rispondere ai suoi dubbi e desideri. Le dinamiche interne al gruppo dei ragazzi detenuti costruite dai medesimi sono alquanto complesse e diversificate. A volte il contenimento crea dei veri legami affettivi forti e duraturi che, oltre ad andare al di là del periodo strettamente legato alla detenzione, si allarga ad investire anche i familiari dei ragazzi detenuti. In altre, il rapporto è superficiale e legato al semplice rispetto reciproco e delle regole interne. Alcune volte il rapporto è strettamente strumentale e/o con divisioni di gruppo, legato al tentativo di imporre una certa egemonia nelle scelte dell'intera popolazione detenuta o a discriminare uno o più ragazzi nella partecipazione alle attività interne. Altre progettualità in ambito sanitario : No Dati personale sanitario : In Istituto operano un medico incaricato dall'Amministrazione Penitenziaria, il quale svolge le sue mansioni per tre ore nell'arco della giornata. Inoltre, vi sono due infermieri in regime di convenzione, che svolgono il loro servizio in maniera alternata nell'arco della giornata prestando la loro opera per almeno tre ore ciascuno.
DENTRO E FUORI L'IPM rapporto
fra carcere e città : Il
carcere, nonostante i tentativi di aprirlo all'esterno e di inserirlo
nel contesto territoriale, mantiene la sua funzione primaria di contesto
contenitivo. Lo sforzo di tutto il personale dell'IPM di Airola è
stato quello di svolgere innumerevoli manifestazioni interne e esterne
per far conoscere la nostra realtà e il valore delle nostre iniziative.
Questo IPM, inoltre, possiede una delle poche strutture teatrali del
paese che ha reso possibile negli ultimi anni lo svolgimento di stagioni
teatrali aperte al pubblico. Iniziativa questa, che, unita all'utilizzo
della palestra della struttura da parte della comunità locale,
ha oltremodo contribuito ad integrare il carcere nel territorio e a
far conoscere alla città la realtà carceraria. interesse dei mass media : In ambito locale esiste solo una piccola emittente televisiva, pertanto, i rapporti con i mass media sono limitati a particolari manifestazioni pubbliche che si svolgono in Istituto. associazioni cooperative enti : Polisportiva Montella, AICS Paidea, Consorzio Regionale Teatrale, Centro Regionale di Formazione Professionale “E.Barsanti” di Benevento, Ser.T, CIM, Ditte artigiane del territorio, Esercizio commerciale di un maestro pizzaiolo. giornalino : “Il Giornalino” frequenza e modalità dell'uscita dal carcere : Non esistono particolari regole sulla frequenza alle attività extramurarie se non quelle dettate da motivi giuridici, legati alla tipologia del reato commesso e al percorso rieducativo svolto. Per questo sia i ragazzi giudicabili, quelli che non hanno ancora avuto una condanna definitiva ma possono ancora ricorrere ai vari gradi di giudizio, che i definitivi possono uscire dal carcere per frequentare attività all'esterno. Per i ragazzi giudicabili generalmente la partecipazione ad attività esterne è ristretta nel tempo con il solo accompagnamento degli educatori. Può, però, essere concesso loro un permesso premio domiciliare (art.30 ter L.P.) con la scorta da parte di personale di P.P. Per i ragazzi definitivi, invece, l'Ordinamento prevede la stesura di un piano di trattamento autorizzato dal Magistrato di Sorveglianza che, secondo le specificità trattamentali del soggetto, può prevedere un lavoro all'esterno, svolto tutti i giorni senza accompagnamento o la partecipazione ad attività esterne quotidiane, come volontariato ecc… Le attività all'esterno, in particolare, rappresentano da sempre il tratto distintivo del progetto trattamentale dell'Istituto, tanto che, appena le condizioni suesposte lo consentono, tutti i ragazzi vengono avviati a questa esperienza. rete di supporto : Il progetto o la rete attivata al momento delle dismissioni, dipende dal percorso di reinserimento individuato per il ragazzo detenuto e le sue intenzioni. Generalmente, nei casi di un percorso prolungato, il progetto è sempre finalizzato alla sua completa reintegrazione sociale e coinvolge soggetti anche non istituzionali coinvolti nella concretizzazione di tali progetti (datori di lavoro, parroci, associazioni di volontariato,ecc…). potenzialià : l carcere riesce a volte ad intervenire momentaneamente sulle difficoltà di comunicazione, di stima e di accettazione che i ragazzi vivono nell'ambito familiare e nel contesto di appartenenza. La dimostrazione sta nella partecipazione dei ragazzi ai programmi di attività esterna e nei rari casi di evasione durante lo svolgimento di tali attività o nella fruizione di permessi premio. Spesso, però,il lavoro trattamentale svolto nell'ambito dell'Istituto si esaurisce con la conclusione del periodo detentivo. Il conseguente rientro del giovane nei contesti di appartenenza è fonte di sofferenza e spesso foriero di ulteriore coinvolgimento in attività illecite. bisogni percepiti : Il bisogno più urgente appare quello di dare visibilità all'intervento trattamentale, non sentito solo come riparazione al danno creato ma come opportunità di crescita e di responsabilizzazione del ragazzo detenuto. Ciò significa, dare la possibilità agli operatori di uscire dal carcere, di condividere con il ragazzo e con gli operatori territoriali eventualmente ancora impegnati oltre la conclusione del periodo detentivo, il disagio del rientro nel contesto d'appartenenza e le relative difficoltà di reinserimento; tutto ciò permetterebbe di dimostrare la reale valenza del trattamento rieducativo, concedendo, contemporaneamente, al ragazzo di sentirsi ancora accolto e sostenuto.
altro : http://www-org.giustizia.it/minori/new_servmin/050917_b.htm
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