Tavolo di discussione sulle problematiche generali e sulla realtà fiorentina
Il 6 ottobre dalle 10,00 presso la Fondazione Michelucci, a Fiesole, il Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze e il Presidente della Fondazione hanno organizzato una giornata di studio sull’indulto
Grazie soprattutto all’impegno del volontariato l’indulto non ha prodotto i guasti che qualcuno si augurava e siamo quindi nella condizione di poter gridare al miracolo. Ma come tutti sappiamo il miracolo è una condizione eccezionale di cui non si può abusare.
Per questo come Ufficio del Garante e come Fondazione Michelucci proponiamo che i rappresentanti delle istituzioni locali, di quelle penitenziarie e del volontariato si ritrovino attorno ad un tavolo di discussione presso la sede della Fondazione Michelucci di Fiesole per una giornata di studio sulle problematiche generali e sulla realtà fiorentina.
Nell’immaginare una scaletta dei lavori, prendendo atto degli effetti dell’indulto che ha ridotto la popolazione detenuta da 61.000 a 37.000 persone, si può pensare a due grandi temi di riflessione:
1) come utilizzare questa grande occasione di temporanea eliminazione del sovraffollamento: su quali specifici interventi si può concentrare la nostra riflessione;
2) come aggiornare i vari aspetti del discorso fatto in questi anni sul carcere e sulla esecuzione della pena.
Sul primo tema, a parere di chi scrive, gli argomenti di discussione possono essere vari:
– come riorganizzare la distribuzione delle funzioni fra i vari istituti di questo territorio;
– come recuperare una vivibilità accettabile di tali istituti sia in termini di condizioni igieniche che di regimi di vita;
– come impegnare in questo il lavoro dei detenuti;
– riesaminare il problema del personale nella nuova situazione;
– come recuperare la funzionalità di servizi, particolarmente di quelli soffocati dal sovraffollamento: si pensi alla assistenza sanitaria e al servizio tossicodipendenze; accelerazione delle procedure in corso per il passaggio del servizio sanitario penitenziario al servizio sanitario nazionale;
– progetti di inserimento lavorativo e sociale per i dimessi, anche in relazione alle risorse messe a disposizione a seguito dell’indulto;
– porsi il problema, per gli stranieri, di un sistema di interventi che ne agevoli le condizioni di inserimento durante la detenzione e alla fine della stessa, favorendo anche le procedure di identificazione, l’accoglienza esterna, l’inserimento lavorativo;
Sul secondo tema, gli argomenti di discussione sono quelli già trattati in passato, ma il cui aggiornamento può essere utile:
– interventi sulle leggi che producono carcerazione (Bossi-Fini, ex Cirielli e legge sulle droghe Fini-Giovanardi): se non si disinnescano, si riproduce la dinamica di ricarcerazione e sovraffollamento;
– l’urgenza del nuovo Codice Penale: il mito della certezza della pena: si può rischiare l’aumento delle pene e del carcere, nonostante l’affermazione di principio della pena detentiva come extrema ratio?
– l’esecuzione penale esterna: potenziamento risorse, modalità di esecuzione delle misure alternative, problema concreto attuale di definizione dei casi coperti dal condono per ripartire senza arretrato;
– la condizione degli immigrati senza permesso di soggiorno, con riferimento anche alla situazione dei rom, particolarmente se nati in Italia, fra permesso di soggiorno e accesso alla cittadinanza;
– attuazione del d.l. 230/99 sul passaggio del servizio sanitario penitenziario al servizio sanitario nazionale;
– continuità terapeutica per gli ex detenuti tossicodipendenti;
– definizione di un sistema (procedure, risorse, Cassa ammende) per la preparazione delle scarcerazioni, comprensivo delle possibilità di accoglienza e di inserimento lavorativo immediato;
– indicazioni per la sperimentazione di un regime di vita adeguato in un carcere non sovraffollato;
– l’applicazione del Regolamento Penitenziario del 2000;
– possibilità di definire un piano di ristrutturazione e adeguamento delle strutture carcerarie in sede regionale.
Il Garante dei diritti dei detenuti Franco Corleone
Il Presidente della Fondazione Michelucci Alessandro Margara
Link esterni:
www.comune.firenze.it/garante