Analisi della popolazione detenuta straniera
Il rapporto analizza le presenze, i movimenti in ingresso ed in uscita, e alcune caratteristiche della popolazione detenuta straniera nel carcere fiorentino di Sollicciano, mettendoli a confronto con la popolazione detenuta di nazionalità italiana.
Il rapporto tra immigrazione, detenzione straniera e processi di controllo penale va collocato nel generale contesto dell’evoluzione del sistema penitenziario italiano degli ultimi 20 anni. Il numero degli stranieri detenuti in Italia subisce una crescita molto importante a partire dall’inizio degli anni novanta, assieme alla crescita più generale della popolazione detenuta. Il fenomeno è evidente anche con riferimento alla regione Toscana. All’inizio del 1997 gli stranieri detenuti erano in Toscana il 28,4% della popolazione: su di una cifra complessiva di 3.482 detenuti gli stranieri erano 989. Alla fine del 2005 la percentuale della popolazione straniera detenuta è del 41% e, su di un totale di 3.901 detenuti, gli stranieri sono 1.608. Questo significa che, se in questo intervallo di tempo negli istituti della regione c’è stato un aumento delle presenze di oltre 419 unità, l’aumento degli stranieri è stato di 619 unità. Ovvero, nonostante la crescita importante del numero complessivo dei detenuti, il numero dei detenuti italiani è addirittura diminuito.
Questo spiega l’interesse specifico di questa ricerca per la detenzione degli stranieri, ed in particolare per il carcere di Sollicciano, l’istituto Toscano in cui gli stranieri sono più numerosi, in assoluto ed in percentuale. Gli stranieri a Sollicciano sono infatti più di un terzo di tutti gli stranieri detenuti in Toscana, e si tratta indubbiamente dell’istituto in cui la detenzione straniera assume maggior rilievo, condizionando la vita e l’organizzazione dell’intera struttura.
In particolare la ricerca ha individuato in dettaglio quanti sono gli stranieri detenuti a Sollicciano, provando a descriverne alcune caratteristiche in rapporto alla popolazione detenuta italiana. Tramite due rilevazioni sul totale delle presenze viene determinata la presenza degli stranieri divisi per posizione giuridica, consentendo di quantificare in dettaglio la fortissima sovrarappresentazione degli stranieri, in particolare tra le persone in custodia cautelare, e tra i detenuti condannati a pene brevi.
Una seconda fase della ricerca ha riguardato i movimenti in ingresso ed in uscita dall’istituto, anche questi rilevati sul totale della popolazione, evidenziando come a Sollicciano ci sia un gruppo molto ampio di detenuti stranieri, dallo spessore criminale molto modesto, che incontrano enormi difficoltà ad accedere alle misure alternative. Per costoro, a parità di condotta rispetto ad un cittadino italiano, la carcerazione, a partire dalla custodia cautelare, è più probabile e più lunga. Entrano in molti, moltissimi, ma sono poi pochissimi ad accedere ai percorsi trattamentali all’esterno.
Una terza fase della ricerca, attualmente ancora in corso, prevede una più approfondita elaborazione dei dati fin qui raccolti, ed una estensione dell’indagine su un campione ristretto di detenuti, rappresentativo di tutta la popolazione straniera di Sollicciano. Questa parte conclusiva consentirà di mettere meglio a fuoco le criticità del funzionamento del sistema giudiziario e penitenziario, dei servizi sociali territoriali, dei Sert e degli altri servizi coinvolti, per individuare i meccanismi che determinano, almeno in parte, la notevole presenza di stranieri e la loro permanenza a Sollicciano, contribuendo in maniera determinante al sovraffollamento dell’istituto.
L’esatta individuazione di tali criticità rappresenta il primo passo per l’identificazione di strategie possibili per contenere la costante crescita della popolazione detenuta, destinata verosimilmente a crescere ulteriormente in futuro.
AS
Allegati:
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