a cura di Valentina Albertini
1. Denunce a carico di minori
Questa sezione dedicata alle denunce a carico di minori è utile al fine di precisare un fenomeno quale quello della detenzione minorile e aiutare nella lettura di un fenomeno complesso come quello della devianza minorile, che in questi ultimi anni ha dimostrato forti elementi di cambiamento.
C'è da ricordare innanzitutto che le statistiche criminali rappresentano solo una parte del fenomeno, infatti molti reati non gravi possono non venire denunciati, di altri reati si può non scoprire l'autore, oppure le denunce possono variare in funzione degli atteggiamenti dei cittadini e della diversa attività delle forze dell'ordine (Bandini e Gatti, 1974). Molte delle denunce registrate non avranno infatti alcun seguito giudiziario, o perché l'autore ha meno di 14 anni e quindi non è imputabile, o perché la vittima non sporge querela, o perché l'autorità giudiziaria non ravvisa reato nel comportamento denunciato, o per altri motivi. Nel 1998, ad esempio, su 42.107 denunce a fronte di minori registrate dalle Procure, le azioni penali attivate sono state 24.138 (Gatti, 2002).
Al contrario, alcuni fenomeni rischiano di divenire troppo rappresentati: un esempio si nota nella differenza tra minori stranieri e italiani denunciati ed arrestati. Le denunce a carico degli italiani sono circa un terzo in più rispetto a quelle degli stranieri; tuttavia, il numero degli stranieri arrestati è molto vicino a quello degli italiani, e questo denota, in maniera analoga a quanto accade per gli adulti, una risposta di giustizia molto più probabile per un minore straniero che per un italiano. Inoltre, bisogna considerare che la criminalità minorile comporta effetti sociali ed emergenziali che si aggravano, in quanto fenomeno non uniformemente diffuso sul territorio nazionale: manca totalmente in alcune zone mentre è diffuso in altre, nelle grandi città soprattutto, e questo provoca reazioni di intolleranza, specie quando questo elemento si mescola con altre situazioni di criminalità adulta[1].
Ricorda Gatti (2002) che osservando le statistiche riguardanti il numero dei minori denunciati dal 1974 al 1998 per i quali si è provveduto ad azione penale, si sottolinea una relativa stabilità dal 1974 al 1978, con un brusco decremento nel 1979 (v. tabella 1). I valori rimangono stabili fino al 1987, per riprendere a salire notevolmente. Il primo di tali cambiamenti può essere messo in relazione con l’entrata in vigore del Dpr n°616/1977, decreto che trasferì agli enti locali molte competenze relative ai servizi sociali per minorenni, che ha favorito la gestione di molti casi di minori al di fuori dell’area penale, in un’ottica rieducativa e preventiva; il secondo riguarda invece l’entrata in vigore, nel 1989, delle nuove norme di procedura penale per minorenni, le quali hanno comportato una razionalizzazione del sistema della giustizia minorile, ma anche un aumento del numero delle denunce.
Analizzando lo stesso periodo temporale, si nota inoltre che le denunce per reati gravi, quali ad esempio le rapine, subiscono un aumento a partire dagli anni ’80, e il tasso di denunce di minorenni per questi reati è triplicato in venti anni (v. tabella 2): l’aumento di violenza nel fenomeno della devianza minorile viene sottolineata anche dai rapporti ministeriali e da quelli della Polizia di Stato.
tab.1
tab. 2
|
Dalla tabella 3, estratta dalla “Inchiesta sulle carceri italiane” a cura dell’Associazione Antigone pubblicata nel 2002, si nota che nel decennio 1991-2000 sono diminuite le denunce a carico di minori, mentre le condanne sono aumentate sensibilmente.
I numeri sopra indicati sono confermati anche dalle fonti ministeriali. Il Rapporto sullo Stato della Sicurezza in Italia del 2004 offre una lettura comparativa del fenomeno della devianza minorile, prendendo in esame i tre periodi luglio 1995- giugno 1998, luglio 1998-giugno 2001, luglio 2001-giugno 2004:secondo quanto riportato, per il 2004 viene confermata la tendenza alla diminuzione della devianza minorile registrata negli ultimi anni. La percentuale dell’incidenza delle denunce contro i minori si mantiene stabile durante i periodi presi in esame intorno al 2,4 %.
periodi di confronto |
totale persone denunciate |
di cui minori |
incidenza |
luglio 1995- giugno 1998 |
1.982.504 |
48.989 |
2,50% |
luglio 1998-giugno 2001 |
1.923.804 |
46.610 |
2,40% |
luglio 2001-giugno 2004 |
1.940.280 |
46.546 |
2,40% |
media |
1.948.863 |
47.382 |
2,40% |
Tab. 4 |
|
|
|
Fonte: Rapporto sullo Stato della Sicurezza in Italia 2004
Per quanto riguarda la natura dei reati denunciati, effettuando un confronto fra gli anni 1991, 1995 e 1999 (Napoleone, 2002), si nota una diminuzione delle denunce per omicidio e dei furti d’auto o in appartamento, mentre si ha un aumento del numero delle rapine e di scippi e borseggi. Le denunce per reati contro il patrimonio, nel 2002, hanno rappresentato circa il 42% delle denunce totali a carico dei minorenni: tale dato subisce un sensibile aumento nell’anno successivo fino a raggiungere il 56% delle denunce totali. Questi andamenti sono confermati dal Rapporto sullo Stato della Sicurezza in Italia del 2003: sembra infatti che dal 1998 la criminalità minorile presenti alcune caratteristiche comuni rispetto alla delittuosità in genere, con una prevalenza di denunce per reati contro il patrimonio, e un andamento sostanzialmente stabile in rapporto alla totalità delle persone denunciate. Nel 2003, si nota un aumento nell’incidenza di tali reati: si passa dall’8,5% del 1998 al 9,4% del 2002; la tendenza è confermata dal dato relativo al primo semestre del 2003 (+9,8%).
In particolare, l’incidenza dei furti aumenta dall’8,7% del 1998 al 9,7% del 2002; quella delle rapine dal 6,9% al 7,9% negli stessi anni.
Tale dato, insieme all’aumento progressivo registrato a partire dagli anni ’80 delle denunce per lesioni personali volontarie, corrisponde alla tendenza osservata in altri Paesi europei e negli USA di aumento di reati violenti fra i minori. Da una parte, questa caratteristica rispecchia un malessere che caratterizza la risposta a condizioni di “emarginazione”, disoccupazione e “nuove povertà” (Gatti, 2002), fenomeno analogo a quello che, per la carcerazione adulta, è stato definito di “detenzione sociale” (Margara, 2003); dall’altra, suggerisce alcuni cambiamenti nella devianza giovanile, connotata da violenza spesso gratuita agita in gruppo, e diretta verso coetanei (Cavallo, 2002). Secondo il Rapporto sullo Stato della Sicurezza in Italia 2004, il dato riguardante i minorenni denunciati per estorsione nel triennio 2001-2004 incide solo l’1% sul totale delle denunce, ma presenta un fenomeno in crescita negli ultimi trienni: nell’ultimo triennio infatti le denunce a minori per estorsione sono aumentate del 20,6% rispetto al triennio precedente, il quale aveva già registrato un aumento del 12,6% rispetto a luglio1995-giugno 1998.
denunce a carico di minori |
1991 |
1995 |
1999 |
variazione % 1991-1999 |
omicidi |
35 |
17 |
14 |
-60,01 |
rapine |
588 |
534 |
833 |
41,4 |
furti d'auto |
1441 |
782 |
732 |
-49,2 |
furti in appartamento |
4518 |
4418 |
2772 |
-38,6 |
scippi e borseggi |
891 |
843 |
1126 |
26,3 |
produzione, commercio ecc di stupefacenti |
1514 |
1460 |
1930 |
27,4 |
totale minori denunciati |
26783 |
23367 |
22132 |
-17,4 |
|
|
|
|
|
Tab.5 |
|
|
|
|
fonte: Napoleone T., “Minori Responsabilità”, in Anastasia S., Gonnella P., Inchiesta sulle carceri Italiane, Carocci Editore, Roma, 2002
tab.6
fonte: vedi precedente
tab.7 fonte: vedi precedente
|
1998 |
1999 |
2000
|
2001
|
2002 |
Incidenza media |
Furti |
8,7% |
8,9% |
9,0% |
9,1% |
9,7% |
9,0% |
di cui |
|
|
|
|
|
|
Borseggio |
16,6% |
17,0% |
13% |
14,2% |
17% |
15,6% |
Scippo |
11,2% |
10,1% |
8,1% |
9,6% |
8,0% |
9,4% |
In abitazione |
17,5% |
18,6% |
17,0% |
16,5% |
16,2% |
17,1% |
|
|
|
|
|
|
|
Rapine |
6,9% |
6,7% |
7,5% |
6,8% |
7,9% |
6,1% |
di cui |
|
|
|
|
|
|
In banca |
2,1% |
1,4% |
1,5% |
2,3% |
1,8% |
1,8% |
In uffici postali |
0,9% |
0,0% |
0,9% |
1,2% |
0,0% |
0,6% |
Tab.8 Dati del Rapporto sullo Stato della Sicurezza in Italia 2003. (fonte:www.interno.it)
2. Il Rapporto sullo stato della sicurezza in Italia 2005
Nell’agosto 2005 è stato pubblicato il rapporto sullo stato della sicurezza in Italia del 2005. Fra i vari temi trattati nel report appare un paragrafo dedicato alla devianza minorile che elenca alcuni elementi di cambiamento che meritano attenzione: l’avvicinamento del fenomeno della devianza a quello del disagio giovanile, che porta ad un aumento dei reati commessi in gruppo; l’aumento del numero di reati più violenti come la rapina, che fanno assumere alla devianza minorile caratteristiche che la rendono simile alla devianza in generale.
La devianza minorile, secondo il Rapporto sullo Stato della Sicurezza in Italia 2005 si va arricchendo quindi di nuove forme di disagio giovanile senza eccessiva differenziazione fra fasce sociali. Si vedono metter in atto, per lo più in ambito scolastico o di quartiere, comportamenti di “gruppo” che portano a comportamenti delinquenziali riconducibili ad azioni collettive, consistenti generalmente in atti di vandalismo nelle scuole, negli stadi, nei parchi pubblici, in reati contro la persona e in furti o rapine.
La criminalità minorile presenta, negli ultimi anni, alcune caratteristiche comuni rispetto alla delittuosità in genere, con una prevalenza di denunce per reati contro il patrimonio, in particolare dei cosiddetti “reati predatori” (furti e rapine).
Sempre secondo il Rapporto, l’incidenza dei minori denunciati in rapporto alla totalità delle persone denunciate nel periodo luglio 2001-giugno 2005 risulta lievemente in crescita rispetto al quadriennio precedente (3,1% contro il 2,7% del luglio 1997-giugno 2001) e tendenzialmente in linea con il medesimo indicatore statistico rilevato nel quadriennio luglio 1993-giugno 1997 (3%).
Nel quadriennio luglio 2001-giugno 2005 si rileva, inoltre, una tendenza all’aumento della delittuosità minorile rispetto al precedente periodo ed una marcata flessione in confronto al periodo luglio 1993- giugno 1997. Infatti, nel quadriennio in argomento sono stati denunciati 84.283 minori, con un incremento del 2,6% rispetto al precedente periodo luglio 1997-giugno 2001 (82.176) ed una riduzione dell’8% rispetto al luglio 1993-giugno 1997 (91.616).
Nei quadrienni in esame, i cosiddetti “reati predatori” hanno costituito, in media, circa il 43% delle denunce rilevate a carico di minorenni.
Per le rapine, l’incremento del 41,6% che emerge dal confronto con il periodo luglio 1997-giugno 2001 conferma l’aumento già rilevato in quest’ultimo quadriennio rispetto al precedente luglio 1993-giugno 1997 (+39,2%).
Dati del Rapporto sullo Stato della Sicurezza in Italia 2005. (fonte:www.interno.it)
Categorie di reato |
Italiani |
Stranieri |
Totale |
||||||
m |
f |
mf |
m |
f |
mf |
m |
f |
mf |
|
Contro la persona |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Strage |
1 |
- |
1 |
- |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Omicidio volontario |
14 |
- |
14 |
1 |
- |
1 |
15 |
- |
15 |
Omicidio volontario aggravato |
15 |
1 |
16 |
3 |
- |
3 |
18 |
1 |
19 |
Omicidio volontario tentato |
6 |
- |
6 |
3 |
- |
3 |
9 |
- |
9 |
Omicidio volontario tentato agg.to |
2 |
- |
2 |
- |
- |
- |
2 |
- |
2 |
Violenza sessuale |
2 |
- |
2 |
3 |
- |
3 |
5 |
- |
5 |
Violenza sessuale di gruppo |
1 |
- |
1 |
4 |
- |
4 |
5 |
- |
5 |
Acquisto e alienazione di schiavi |
- |
- |
- |
1 |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
Riduzione in schiavitù |
- |
- |
- |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
1 |
Sequestro di persona |
6 |
- |
6 |
8 |
- |
8 |
14 |
- |
14 |
Lesioni personali volontarie |
6 |
- |
6 |
8 |
1 |
9 |
14 |
1 |
15 |
Lesioni personali volontarie agg.te |
9 |
- |
9 |
12 |
- |
12 |
21 |
- |
21 |
Altri |
7 |
- |
7 |
6 |
2 |
8 |
13 |
2 |
15 |
Totale |
69 |
1 |
70 |
49 |
4 |
53 |
118 |
5 |
123 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Contro il patrimonio |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Rapina |
32 |
- |
32 |
37 |
2 |
39 |
69 |
2 |
71 |
Rapina agg.ta |
54 |
- |
54 |
17 |
1 |
18 |
71 |
1 |
72 |
Rapina tentata |
6 |
- |
6 |
5 |
- |
5 |
11 |
- |
11 |
Rapina tentata agg.ta |
12 |
- |
12 |
1 |
3 |
4 |
13 |
3 |
16 |
Estorsione |
11 |
- |
11 |
4 |
- |
4 |
15 |
- |
15 |
Estorsione tentata |
3 |
- |
3 |
- |
- |
- |
3 |
- |
3 |
Estorsione tentata agg.ta |
- |
- |
- |
1 |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
Sequestro di persona a scopo di estorsione |
- |
- |
- |
1 |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
Ricettazione |
24 |
- |
24 |
5 |
- |
5 |
29 |
- |
29 |
Furto |
1 |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
2 |
- |
2 |
Furto agg.to |
42 |
4 |
46 |
69 |
21 |
90 |
111 |
25 |
136 |
Furto tentato |
|
|
- |
|
|
- |
- |
- |
- |
Furto tentato agg.to |
14 |
- |
14 |
9 |
5 |
14 |
23 |
5 |
28 |
Furto in abitazione |
2 |
- |
2 |
- |
- |
- |
2 |
- |
2 |
Furto in abitazione agg.to |
1 |
- |
1 |
4 |
4 |
8 |
5 |
4 |
9 |
Furto in abitazione tentato |
- |
- |
- |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
1 |
Furto in abitazione tentato agg.to |
- |
- |
- |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
1 |
Riciclaggio |
1 |
- |
1 |
1 |
- |
1 |
2 |
- |
2 |
Danneggiamento |
5 |
- |
5 |
2 |
- |
2 |
7 |
- |
7 |
Totale |
208 |
4 |
212 |
157 |
38 |
195 |
365 |
42 |
407 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Contro lo Stato e l'ordine pubblico |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Associazione per delinquere |
- |
- |
- |
5 |
1 |
6 |
5 |
1 |
6 |
Associazione per delinquere di stampo mafioso |
7 |
- |
7 |
2 |
1 |
3 |
9 |
1 |
10 |
Violenza, resistenza, oltraggio a P.U. |
10 |
- |
10 |
4 |
- |
4 |
14 |
- |
14 |
Altri |
3 |
- |
3 |
- |
- |
- |
3 |
- |
3 |
Totale |
20 |
- |
20 |
11 |
2 |
13 |
31 |
2 |
33 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Altri reati |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
False attestazioni sull'identità |
5 |
- |
5 |
17 |
7 |
24 |
22 |
7 |
29 |
Falsità in atti |
3 |
- |
3 |
- |
- |
- |
3 |
- |
3 |
Violazione legge stupefacenti |
24 |
1 |
25 |
71 |
1 |
72 |
95 |
2 |
97 |
Violazione legge armi |
29 |
- |
29 |
4 |
- |
4 |
33 |
- |
33 |
Violazione legge immigrazione |
- |
- |
- |
8 |
1 |
9 |
8 |
1 |
9 |
Altri |
18 |
1 |
19 |
5 |
- |
5 |
23 |
1 |
24 |
Totale |
79 |
2 |
81 |
105 |
9 |
114 |
184 |
11 |
195 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Totale complessivo |
376 |
7 |
383 |
322 |
53 |
375 |
698 |
60 |
758 |
*Il totale dei reati è superiore al totale dei presenti in I.P.M. perché per ogni soggetto sono considerati tutti i reati.
Fonte: www.giustizia.it
Il dato sulle presenze di minori negli IPM al 31/12/2004 conferma il fatto che la maggior parte dei reati commessi dai minori detenuti è costituita dai furti e dalle rapine,e reati contro il patrimonio (54% del totale) nonché dai reati connessi agli stupefacenti (13%) e, in misura minore, da omicidi e reati contro la persona in genere (16% del totale).
Elaborazione di dati della Polizia Di Stato riferiti al periodo 2004. Fonte: www.poliziadistato.it
3. I dati del DGM sulle denunce di minori in Europa-anno 2001
Secondo i dati forniti dal Dipartimento della Giustizia Minorile nel 2001, l’Italia è il Paese dell’Unione, insieme al Portogallo,
nel quale la percentuale di denunce a carico di minorenni sul totale delle persone denunciate si arresta intorno al 2%.
Persone denunciate all'Autorità Giudiziaria dalle Forze di Polizia nei Paesi dell'Unione Europea nell'anno 2001. Totale e minori. (a)
Paesi dell'Unione Europea |
Totale |
di cui Minori |
Percentuale di minori denunciati sul totale |
Classe di età cui si riferiscono i dati dei minori |
||
Germania |
2.280.611 |
298.760 |
13% |
14 - 17 anni |
||
Francia |
835.840 |
177.198 |
21% |
13 - 18 anni |
||
Italia |
689.175 |
17.092 |
2% |
14 - 17 anni |
||
Finlandia |
562.866 |
45.029 |
8% |
0 - 17 anni |
||
Regno Unito (Inghilterra e Galles) |
466.830 |
112.039 |
24% |
10 - 17 anni |
||
Grecia* |
330.261 |
23.382 |
7% |
|
||
Portogallo |
252.390 |
5.300 |
2% |
0 - 16 anni |
||
Spagna |
212.550 |
26.016 |
12% |
0 - 18 anni |
||
Austria |
203.877 |
17.126 |
8% |
14 - 18 anni |
||
Svezia |
90.702 |
25.397 |
28% |
0 - 20 anni |
||
Danimarca |
75.103 |
9.170 |
12% |
15 - 17 anni |
||
Regno Unito (Scozia) |
41.665 |
3.625 |
9% |
10 - 17 anni |
||
Lussemburgo |
9.616 |
1.312 |
14% |
0 - 18 anni |
||
Irlanda |
3.764 |
226 |
6% |
7 - 17 anni |
||
Belgio |
n.d. |
n.d. |
|
|
|
|
Paesi Bassi |
n.d. |
n.d. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
* il dato è riferito all’anno 2000
n.d.= non disponibile
Fonte dei dati: INTERPOL – International Crime Statistics.
_____________________________________________________________________________
(a) I dati si riferiscono ai denunciati all'Autorità Giudiziaria da parte della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza e non comprendono i denunciati all'Autorità Giudiziaria da parte di altri organi (altri pubblici ufficiali, ecc.) né da privati. Essi quindi non sono confrontabili con quelli dei denunciati riportati nelle precedenti tavole.
Persone denunciate all’autorità giudiziaria dallo Forze di Polizia nei Paesi dell’unione Europea secondo alcune tipologie di reato. Anno 2001.
Fonte:DGM-dati INTERPOL- Internazionali Crime Statistic
Incidenza percentuale dei minori per tipologie di reato:
Fonte:DGM-dati INTERPOL- Internazionali Crime Statistic
*dato riferito al 2000
Come si può notare dai dati riportati dal Dipartimento della Giustizia Minorile riferiti al 2001 su fonte INTERPOL, l’Italia è, insieme alla Grecia (con dato riferito al 2000),Irlanda e Portogallo, fra i Paesi nei quali l’incidenza percentuale dei minori denunciati per omicidi volontari e lesioni gravi incide meno rispetto al totale dei denunciati. La percentuale sale quando si prende come parametro le denunce per furti (9,05%), anche se non si arriva comunque a superare i 10 punti percentuali[2].
4.
I dati sulle denunce appaiono ancora più indicativi se osservati a fianco della crescita dell’allarme sociale e della centralità della sicurezza. Tali fenomeni infatti non riguardano solamente la devianza minorile ma si allargano a tutti le fasce di età, invitando alla riflessione circa un disagio diffuso fra i cittadini che allarga il senso di insicurezza e aumenta la domanda di protezione. Questi due fenomeni, che attraversano tutti gli anni 90 e che sono collegati solo in parte ad un effettivo innalzamento dei livelli di criminalità, sono stati oggetto di uno studio condotto dal CENSIS nel corso del 2004 e del quale ci sembra importante sottolineare alcuni aspetti che possono aiutare a spiegare parte dei cambiamenti nelle tipologie di denunce anche a carico di alcune “categorie” di minori, come gli extracomunitari, o specifiche tipologie di reati , cioè quelli che le fonti ministeriali chiamano “reati predatori”. Secondo l’indagine CENSIS, la crescita dell’allarme sociale è ovunque correlata alle preoccupazioni nei confronti dei reati di cosiddetta “microcriminalità”; si tratta di reati che colpiscono direttamente la persona (gli scippi, le rapine) e la propria privacy (i furti in appartamento),anche se non di valore economicamente consistente. La preoccupazione espressa dagli intervistati è forte soprattutto nei confronti di determinate categorie sociali come i nomadi e i delinquenti comuni. La domanda di sicurezza si connota inoltre per il suo carattere territoriale, per cui le richieste sono diverse da contesto a contesto; e sembra diventare una richiesta di miglioramento degli standard qualitativi di vita, richiedendo anche un ripensamento delle politiche locali.
Ci sembra interessante il dato secondo il quale per gli intervistati il problema principale della propria zona di residenza è la delinquenza comune, segnalata dal 37,1% del campione; più importante della disoccupazione (36,4%), del traffico urbano (27,3%), della droga (24,8%), dell’immigrazione extracomunitaria (21,9%) e della carenza di servizi sociosanitari (21,4%). Ancora più significativo è il confronto con i dati relativi ad un'analoga indagine CENSIS nel 1997,che fa emergere come la microcriminalità abbia avuto un incremento significativo passando dal quarto posto di tre anni fa con il 24,8% delle risposte al primo posto attuale con il 37,1% .
In un contesto di diffuso e crescente allarme sociale, un'attenzione specifica deve essere data alla giustizia che dovrebbe esercitare un ruolo particolare nel rassicurare i cittadini sulla capacità delle istituzioni di garantire il rispetto della legge tutelando i diritti di tutti, dalle vittime dei reati a coloro che entrano come presunti colpevoli nel circuito giudiziario. Dai dati emerge che solo il 10,7% degli intervistati ritiene che la giustizia sia amministrata in modo sostanzialmente giusto, a fronte del 46,4% che, invece, la considera ingiusta e "piegata" a favore di certe categorie sociali o tipologie di reato, e del 42,9% che ritiene che non sia possibile dare un giudizio univoco, visto che ciò che conta è la professionalità e la personalità dei singoli magistrati .
Alla luce delle opinioni dei cittadini una giustizia ben amministrata deve garantire una linea di equità indipendentemente dall’identità e dalla collocazione sociale dell'imputato e dalla tipologia di reato a lui ascritto e, inoltre, deve innalzare la qualità professionale dei magistrati per tentare di ridurre al massimo le fluttuazioni nelle decisioni, legate alla personalità ed alla preparazione di chi è chiamato a giudicare.
Le opinioni circa eventuali interventi preventivi fanno emergere un sostanziale consenso dei cittadini rispetto all'attuazione di progetti di prevenzione della marginalità sociale (92%), all'incremento del dispiegamento delle forze dell'ordine sul territorio (86,7%), alla limitazione dell’ingresso degli extracomunitari (77,5%), all' inasprimento delle pene per i diversi reati (68,7%) e alla restrizione dei benefici per i detenuti (73%) .
Viceversa, si determina una netta contrarietà in relazione alla riduzione dell'età della punibilità per i minori (70,5% di contrari), al ristabilimento della pena di morte (70,9% di contrari) e alla liberalizzazione della droga (76,5% di contrari).
5. Denunce a carico di minori non imputabili
Secondo una ricerca condotta nel 1998 dall’Istituto
degli innocenti di Firenze e dall’Associazione Italiani Magistrati
per
Innanzitutto, si evidenzia una differenza sulle tipologie di reati commessi dai minori under 14 italiani e stranieri: per i primi, è emerso che la maggior parte dei reati avvengono in luoghi pubblici insieme ad altri minori non imputabili e quasi esclusivamente in danno di adulti[3]. I dati raccolti confermano che il percorso di emarginazione dei minori italiani parte dalla famiglia, sempre più disgregata e assente, passa per la scuola, incapace di accogliere la diversità e il disagio del minore espressi in atteggiamenti aggressivi e inosservanti di qualsiasi regola, finisce sulla strada e sulle piazze dove spesso i ragazzi si riuniscono in bande per trovare nel gruppo dei pari quel sostegno e quelle certezze che gli adulti hanno loro negato[4].
I minori stranieri, viceversa, che costituiscono la maggioranza dei non imputabili che commettono reati nel Nord e nel Centro del nostro Paese, in generale agiscono in luoghi privati per la realizzazione dei delitti contro il patrimonio, che rappresentano la maggior parte delle denunce.
Al momento di riflettere sulle politiche di intervento, l’indagine suggerisce quindi una doppia linea da seguire; la prima, a favore dei minori stranieri, agita nell’ambito dell’integrazione culturale e di un’apposita formazione dei servizi territoriali e della scuola al fine di evitare l’emarginazione non soltanto dei minori ma anche delle loro famiglie. Inoltre, visto che la quasi totalità dei minori italiani viveva in famiglia al momento della commissione del reato e i pochi presenti in istituto, comunità o affido, vi erano stati collocati a cura del servizio sociale territoriale, qualsiasi attività di prevenzione, pertanto, non può prescindere dalla famiglia, intervenendo a sostegno della stessa con progetti mirati al recupero delle difficoltà e alla responsabilizzazione dei genitori. Inoltre rimane fondamentale l’intervento in ambito scolastico e una particolare attenzione al fenomeno della dispersione.
Secondo l’Ufficio centrale per la giustizia
minorile nel 1998 sono state 7.657 le denunce a minori infraquattordicenni.
Esse costituiscono in quell’anno il 18% di tutte le denunce a carico
di minori presso le procure per i minorenni. Nel corso degli anni ‘90, infatti, il numero delle denunce a carico
di minorenni è relativamente stabile: si
passa dalle 41.051 del 1990 alle 42.107 del
1998. Nel periodo considerato, però, si registra un decremento significativo delle denunce a carico di infraquattordicenni
(da
Nel totale delle denunce a carico di minori infraquattordicenni prevale nettamente la componente maschile arrivando a quota 63,7%; e occorre considerare che nella classe 14-17 anni sulla componente maschile grava l’83,6% delle denunce.
Infine, per quanto riguarda la tipologia di reati, si registra una differenziazione rilevante tra quelli commessi da infraquattordicenni e quelli compiuti da soggetti tra i 14 e 17 anni. Tra i minori al di sotto dei quattordici anni i reati riguardano il patrimonio nel 78% dei casi e nel 14% dei casi la persona; per la fascia 14-17 anni, il totale dei reati contro il patrimonio costituisce il 53,5% del totale, maggiore è anche la percentuale di reati contro la persona, che arriva a essere il 21,3 %.
I dati principali
Fonte: Centro nazionale di documentazione e analisi sull'infanzia e l'adolescenza, I minori non imputabili - anno 1998. Indagine sull’attività dei Tribunali per i minorenni in riferimento ai minori infraquattordicenni che commettono reati
Distribuzione dei minori per sede TpM
Sede TpM |
Valori assoluti |
Valori percentuali |
Ancona |
87 |
1,7 |
Bari |
249 |
5,0 |
Bologna |
323 |
6,5 |
Bolzano |
77 |
1,5 |
Cagliari |
145 |
2,9 |
Caltanissetta |
77 |
1,5 |
Campobasso |
57 |
1,1 |
Catania |
170 |
3,4 |
Catanzaro |
258 |
5,2 |
Firenze |
438 |
8,8 |
Genova |
131 |
2,6 |
L’Aquila |
72 |
1,4 |
Lecce |
40 |
0,8 |
Messina |
50 |
1,0 |
Milano |
396 |
8,0 |
Napoli |
220 |
4,4 |
Palermo |
237 |
4,8 |
Perugia |
117 |
2,4 |
Potenza |
56 |
1,1 |
Reggio Calabria |
97 |
1,9 |
Roma |
308 |
6,2 |
Salerno |
77 |
1,5 |
Sassari |
71 |
1,4 |
Taranto |
63 |
1,3 |
Torino |
551 |
11,1 |
Trento |
40 |
0,8 |
Trieste |
234 |
4,7 |
Venezia |
334 |
6,7 |
Totale |
4.975 |
100,0 |
Genere sessuale dei minori
|
Valori assoluti |
Valori percentuali |
Ragazzo |
3.301 |
66,4 |
Ragazza |
1.610 |
32,4 |
Non rilevato |
64 |
1,3 |
Totale |
4.975 |
100,0 |
Rispetto alla distribuzione per età emerge che la quota più consistente (pari al 30,7%) si riferisce ai minori che hanno 13 anni seguita dai quattordicenni che ammontano al 25,5%, mentre la classe di età 0-6 anni coinvolge un numero assai esiguo di bambini (neanche l’1%).
Riguardo alla nazionalità del minore prevale quella italiana rispetto alla straniera.
Considerando il numero dei minori stranieri presenti in Italia, il 42,5% di stranieri denunciati rilevato nell’indagine, ad una prima lettura sembra assumere un forte spessore. Il gruppo straniero maggiormente presente è quello proveniente dalla Serbia-Montenegro (pari al 22,3%), seguito dalla Croazia (il 7%) e dalla Bosnia Erzegovina (6,1%).
La cittadinanza dei minori
|
Valori assoluti |
Valori percentuali |
Italiana |
2.460 |
49,4 |
Straniera |
2.112 |
42,5 |
Apolide |
3 |
0,1 |
Non rilevato |
400 |
8,0 |
Totale |
4.975 |
100,0 |
Oggetto della denuncia
|
Valori assoluti |
Valori percentuali |
Un solo reato |
3.186 |
64,0 |
Più reati nello stesso periodo |
1.464 |
29,4 |
Più reati in periodi diversi |
106 |
2,1 |
Non rilevato |
219 |
4,4 |
Totale |
4.075 |
100,0 |
I reati denunciati vengono commessi principalmente all’interno di abitazioni private (il 36%), o "in strada o piazza" (il 34,2%) e nella maggioranza delle situazioni in correità con altri, per lo più con minorenni anch’essi.
Nel 1998 i fascicoli civili o amministrativi, reperiti presso il Tribunale per i minorenni, costituiscono una quota assai esigua ovvero pari al 10,9%.
Questo dato senza dubbio desta una certa preoccupazione poiché pare confermare il sussistere della mancanza di trasmissione dei fascicoli relativi ai minori da parte della Procura al Tribunale per i minorenni.
|
Valori assoluti |
Valori percentuali |
No |
4.432 |
89,1 |
Si |
543 |
10,9 |
Totale |
4.975 |
100,0 |
6. Centri di Prima Accoglienza (CPA)
Sulla distribuzione degli ingressi rispetto al sesso, c’è da dire che la maggior parte dei soggetti transitati nei CPA sono soprattutto maschi. La componente femminile, comunque inferiore rispetto a quella maschile è soprattutto di origine straniera. il dato da evidenziare in questa tabella riguarda essenzialmente la diminuzione di ingressi di straniere di sesso femminile negli anni 1999-2003, e un aumento di circa 150 unità nel corso del 2004. Gli ingressi di stranieri ed italiani di sesso maschile registrano un sensibile aumento il primo ed una diminuzione il secondo, fino al 2004, anno in cui i numeri di ingressi di cittadini stranieri si equilibrano agli ingressi di cittadini italiani. Dal 1999 al 2004, gli ingressi di cittadini stranieri sono numericamente maggiori rispetto a quelli dei minori, con una "forbice" che si va progressivamente allargando; nel 1999 i minori stranieri rappresentavano il 51% degli ingressi nei CPA, nel 2004 questo dato è salito al 59%.
Per quanto riguarda gli ingressi suddivisi per età, si può sottolineare che la parte di minorenni numericamente più significativa appartiene alla fascia 16-17 anni, senza che si siano registrati cambiamenti sostanziali dal 2001 ad oggi.
Dati riferiti al 2004:
La percentuale degli stranieri ristretta aumenta di cinque punti percentuali in sei anni: da 54% del 1999, al 59% del 2004. Gli italiani, viceversa, diminuiscono nello stesso periodo dal 46% al 41%.
I minori provenienti dalla Comunità Europea nel 2004 sono stati 44 su un totale di 3866 ristretti, una percentuale di poco superiore all’1%.
Aumenta negli anni il numero dei minori provenienti dall’America del sud, in particolare Ecuador e Bolivia. Fra i minori provenienti dall’Africa, l’80% dei ristretti è di origine marocchina.
Fra le presenze di minori di età inferiore a 14 anni, si può notare dalla tabella riportata sotto che quasi il 92% di tutti i casi di ingressi nei CPA registrati nel 2004 riguarda ragazzi provenienti da Paesi europei non comunitari, in particolare Bosnia-Erzegovina (122), Serbia e Montenegro (102), Croazia (66) e Romania (70).
Dipartimento Giustizia Minorile |
|||||
Servizio Statistico |
|||||
Ingressi nei Centri di prima accoglienza secondo l’età e il Paese di provenienza |
|||||
Anno 2004 |
|||||
PAESI |
CLASSI DI ETA' |
TOTALE |
|||
<14 anni |
14-15 |
16-17 |
18 e oltre |
||
UNIONE EUROPEA |
17 |
405 |
1.175 |
34 |
1.631 |
Italia |
9 |
399 |
1.147 |
32 |
1.587 |
Austria |
- |
1 |
1 |
- |
2 |
Belgio |
- |
- |
3 |
- |
3 |
Francia |
1 |
- |
1 |
- |
2 |
Germania |
3 |
1 |
4 |
- |
8 |
Estonia |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Lituania |
- |
- |
2 |
- |
2 |
Paesi Bassi |
1 |
- |
1 |
- |
2 |
Polonia |
- |
- |
7 |
- |
7 |
Portogallo |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Regno Unito |
2 |
- |
1 |
1 |
4 |
Rep. Ceca |
1 |
- |
2 |
- |
3 |
Slovenia |
- |
2 |
3 |
1 |
6 |
Ungheria |
- |
2 |
1 |
- |
3 |
ALTRI PAESI EUROPEI |
364 |
566 |
747 |
61 |
1.738 |
Albania |
- |
5 |
47 |
3 |
55 |
Bosnia-Erzegovina |
122 |
111 |
68 |
17 |
318 |
Bulgaria |
- |
4 |
3 |
- |
7 |
Croazia |
66 |
64 |
45 |
7 |
182 |
Macedonia |
4 |
4 |
4 |
- |
12 |
Moldavia |
- |
7 |
29 |
1 |
37 |
Romania |
70 |
242 |
460 |
23 |
795 |
Russia |
- |
- |
2 |
- |
2 |
Serbia e Montenegro |
102 |
129 |
82 |
10 |
323 |
Svizzera |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Ucraina |
- |
- |
6 |
- |
6 |
AFRICA |
9 |
107 |
270 |
9 |
395 |
Algeria |
2 |
15 |
16 |
2 |
35 |
Burkina Faso |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Camerun |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Ciad |
- |
- |
2 |
- |
2 |
Congo |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Egitto |
- |
- |
5 |
- |
5 |
Ghana |
- |
1 |
- |
- |
1 |
Marocco |
7 |
83 |
215 |
7 |
312 |
Mauritania |
- |
3 |
2 |
- |
5 |
Nigeria |
- |
1 |
1 |
- |
2 |
Ruanda |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Senegal |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Somalia |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Tunisia |
- |
4 |
23 |
- |
27 |
AMERICA |
5 |
21 |
40 |
5 |
71 |
Argentina |
- |
2 |
- |
- |
2 |
Bolivia |
4 |
7 |
4 |
1 |
16 |
Brasile |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Cile |
- |
- |
5 |
- |
5 |
Colombia |
- |
1 |
2 |
1 |
4 |
Ecuador |
1 |
10 |
18 |
2 |
31 |
El Salvador |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Peru' |
- |
1 |
6 |
1 |
8 |
Rep. Dominicana |
- |
- |
3 |
- |
3 |
ASIA |
- |
1 |
16 |
1 |
18 |
Afghanistan |
- |
- |
2 |
- |
2 |
Bangladesh |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Cina Popolare |
- |
1 |
3 |
- |
4 |
Filippine |
- |
- |
5 |
- |
5 |
Giordania |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Iran |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Israele |
- |
- |
2 |
1 |
3 |
Sri Lanka (Ceylon) |
- |
- |
1 |
- |
1 |
Apolide |
2 |
8 |
3 |
- |
13 |
TOTALE |
397 |
1.108 |
2.251 |
110 |
3.866 |
Le uscite con applicazione di misure cautelari subiscono una forte diminuzione per i cittadini italiani negli anni 1999-2000, e nell stesso periodo un aumento di circa 200 unità per i cittadini stranieri. Per le italiane di sesso femminile, l'applicazione di misure cautelari rimane invariato nel queinquennio, mentre per le straniere di sesso femminile sembra essere stato in progressiva diminuzione dal 1999 al 2001, per avere poi un aumento di quasi un terzo dei casi dal 2002 al 2004.
7. Istituti Penali per Minorenni (IPM)
Come ricorda Cavallo (2002), il numero degli ingressi in IPM è inferiore a quello delle denunce effettuate alle procure minorili perché il numero delle carcerazioni preventive e definitive è molto basso per i minorenni. La misura della carcerazione è infatti applicata per i delitti di sangue, per le rapine, per il grosso spaccio e per i recidivi. I dati statistici riferiti alle denunce e alle carcerazioni si attestano intorno ad un 4% di ricorso alla carcerazione per i minorenni sul totale delle denunce, il che conferma la caratteristica residuale della detenzione minorile. Vi sono però una parte di detenuti minorenni che aspettano in carcere il I giudizio (152 stranieri e 88 italiani al 31/12/2004, su un totale di 462 detenuti).
Tabella 2.1 – Ingressi in I.P.M. negli anni 1991-1999, per nazionalità e sesso. |
||||||||||
Anni |
Italiani |
Stranieri |
|
|
||||||
Femmine |
Totale Italiani |
Maschi |
Femmine |
Totale stranieri |
Maschi |
Femmine |
Totale |
|
||
complessivo |
||||||||||
1991 |
1.175 |
53 |
1.228 |
451 |
275 |
726 |
1.626 |
328 |
1.954 |
|
1992 |
1.462 |
30 |
1.492 |
455 |
342 |
797 |
1.917 |
372 |
2.289 |
|
1993 |
1.429 |
36 |
1.465 |
510 |
339 |
849 |
1.939 |
375 |
2.314 |
|
1994 |
1.303 |
19 |
1.322 |
557 |
361 |
918 |
1.860 |
380 |
2.240 |
|
1995 |
1.086 |
24 |
1.110 |
592 |
311 |
903 |
1.678 |
335 |
2.013 |
|
1996 |
1.067 |
26 |
1.093 |
546 |
336 |
882 |
1.613 |
362 |
1.975 |
|
1997 |
910 |
24 |
934 |
583 |
371 |
954 |
1.493 |
395 |
1.888 |
|
1998 |
852 |
32 |
884 |
655 |
349 |
1.004 |
1.507 |
381 |
1.888 |
|
1999 |
849 |
22 |
871 |
640 |
365 |
1.005 |
1.489 |
387 |
1.876 |
|
2000 |
752 |
27 |
779 |
753 |
354 |
1.107 |
1505 |
381 |
1.886 |
|
2001 |
681 |
17 |
698 |
729 |
217 |
946 |
1410 |
234 |
1644 |
|
2002 |
612 |
18 |
630 |
647 |
199 |
846 |
1259 |
217 |
1476 |
|
2003 |
659 |
27 |
686 |
666 |
229 |
895 |
1.325 |
256 |
1581 |
|
2004 |
597 |
32 |
629 |
703 |
262 |
965 |
1300 |
294 |
1594 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
I dati relativi alle presenze di minori italiani e stranieri negli ultimi dieci anni rendono bene l’idea di come l’immigrazione e varie emergenze internazionali ravvicinate nel tempo abbiano sensibilmente influenzato l'ingresso dei ragazzi nel circuito giudiziario - penale. Quando si parla di minori stranieri sappiamo che si tratta essenzialmente di extracomunitari, in quanto i comunitari sono quasi assenti (44 ingressi nel 2004). La presenza giornaliera media negli IPM diminuisce complessivamente soprattutto a causa della diminuzione delle presenze di minori italiani; le presenze medie degli stranieri continuano ad aumentare, in linea con la tendenza emersa negli anni precedenti, e con ciò che accade nel mondo della detenzione adulta.
Complessivamente emerge una diminuzione dei soggetti italiani, e per la prima volta nel 1997 la forbice degli ingressi si inverte e il numero degli stranieri detenuti negli IPM risulta essere superiore a quello degli italiani.
La maggior parte degli stranieri si trova in IPM per custodia cautelare, probabilmente perché sono ragazzi che non riescono ad accedere a misure non detentive, le quali richiedono una rete di servizi sul territorio difficile da attivare a partire da situazioni spesso in cui il minore non è accompagnato dalla famiglia e non possiede alcun documento. Per lo stesso motivo, il minorenne straniero una volta entrato nell’Istituto non ne esce facilmente. I soggetti, infatti, presi in carico dai servizi sociali minorili nel 2003 sono stati prevalentemente italiani (87,24%, mentre solo il 7,24% sono rom e il 5,50% stranieri).
Le aree di provenienza dei minori detenuti originari di Paesi non appartenenti alla Comunità Europea corrispondono a Paesi territorialmente vicini al nostro. Si nota che le nazionalità dei minori detenuti in certa misura corrispondono ai dati forniti dal CSM nel 2003 per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati: si può in parte immaginare che questo tipo di immigrazione avvenga senza riferimenti familiari sul territorio, ed esponga i minori ad entrare in quella che viene definita “L’area dell’emergenza”[5]. Questi numeri fanno riflettere inoltre sui cambiamenti che la detenzione minorile, come quella degli adulti, ha subito nel corso degli ultimi anni, e aiutano ad individuare delle specifiche aree, con alti livelli di povertà e disagio sociale, come ad esempio l’Europa dell’est, che diventano zone di emigrazione anche non strutturata verso i paesi della Comunità Europea.
Dipartimento Giustizia Minorile |
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Servizio Statistico |
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Detenuti presenti
negli Istituti penali per i minorenni al 31.12.2004 |
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PAESI |
SESSO |
TOTALE |
|
Maschi |
Femmine |
||
UNIONE EUROPEA |
200 |
6 |
206 |
Italia |
198 |
6 |
204 |
Germania |
1 |
- |
1 |
Spagna |
1 |
- |
1 |
ALTRI PAESI EUROPEI |
126 |
37 |
163 |
Albania |
23 |
- |
23 |
Bosnia - Erzegovina |
1 |
4 |
5 |
Croazia |
4 |
7 |
11 |
Moldavia |
4 |
- |
4 |
Romania |
70 |
9 |
79 |
Serbia Montenegro |
24 |
17 |
41 |
AFRICA |
78 |
- |
78 |
Algeria |
11 |
- |
11 |
Ghana |
1 |
- |
1 |
Marocco |
61 |
- |
61 |
Ruanda |
1 |
- |
1 |
Tunisia |
4 |
- |
4 |
AMERICA |
4 |
- |
4 |
Cile |
1 |
- |
1 |
Ecuador |
3 |
- |
3 |
ASIA |
11 |
- |
11 |
Cina Popolare |
8 |
- |
8 |
Palestina |
2 |
- |
2 |
Sri Lanka (Ceylon) |
1 |
- |
1 |
TOTALE |
419 |
43 |
462 |
Anche il sesso dei ristretti sembra essere influenzato dal tipo di immigrazione che porta i minori in Italia: come si può notare dai quattro grafici,
le minori detenute di sesso femminile provengono essenzialmente da Pesi europei.
Nel corso del quinquennio di cui abbiamo recuperato i dati, si vede che il numero dei soggetti segnalati all’autorità giudiziaria rimane pressoché invariato,
mentre è salito di circa il 5% il numero di coloro che al momento della segnalazione si trovavano a piede libero.
Il numero di maschi stranieri segnalati all’Autorità Giudiziaria aumenta sensibilmente negli anni dal 1999 al 2003, passando dall’8% al 18% del totale dei segnalati.
Contrariamente,
il numero di maschi italiani segnalati diminuisce da
Aumenta il numero dei soggetti presi in carico che si trovavano “a piede libero” al momento della segnalazione, passando da circa il 60% al 74% del totale.
Il dato che colpisce fra i presi in carico dal servizio riguarda l’aumento del numero di maschi stranieri, dal 5 al 14% dei casi totali.
C’è un aumento elevato sia del numero degli stranieri segnalati che di quelli presi in carico.
Nel 1999, gli stranieri presi in carico sono stati il 41% del totale degli stranieri segnalati, nel 2000 sono stati il 42%, nel 2001 il 46%, e il 50% rispettivamente nel 2002 e nel 2003.
9. Tipologie di reato
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Per quanto riguarda i presenti rispettivamente al 31 dicembre del 2003 del 2004, si nota che il numero di minori italiani incarcerati per reati contro la persona supera quello dei minori stranieri, mentre ciò non accade per le altre tipologie di reati registrati.
Gli ingressi di minori in IPM secondo la nazionalità sembrano anche essere influenzati dalla posizione territoriale dell’Istituto. Il fenomeno degli ingressi di stranieri è infatti percentualemte rilevante negli IPM dell’Italia nord occidentale (59% stranieri di sesso maschile e 24% straniere di sesso femminile) e nord-orientale e centrale (rispettivamente 87% e 53% di stranieri maschi), mentre va diminuendo fortemente negli Istituti dell’Italia meridionale (18% di stranieri maschi contro il 70% di italiani maschi), fino a diminuire al 10% contro il 90% della popolazione di detenuti maschi italiani nell’Italia insulare. Questo fenomeno può essere forse correlato ad una presenza nel meridione di un tipo di devianza minorile ancora legata alla criminalità organizzata[6] ()
10.
Le misure cautelari si applicano al minore in corso di accertamento del reato o per evitare l’inquinamento delle prove, o perché esiste pericolo di fuga, o perché esiste pericolo di reiterazione del reato. La misura delle prescrizione è personalizzata e connessa al reato, e la custodia cautelare in carcere dovrebbe essere l’ultimo provvedimento da applicare. Come accade per gli adulti, l’accesso a misure diverse della detenzione è però strettamente connesso alla presenza di una rete di supporto esterna, sia essa la famiglia oppure i servizi territoriali. Come si vede dalle tabelle che seguono, stanno aumentando i numeri dei minori detenuti in attesa di I giudizio, per i quali è risultato impossibile applicare misure alternative al carcere.
I dati riferiti al 2001 che riportano gli ingressi nel corso di tutto l’anno (diversamente dalle presenze, che si riferiscono invece al singolo giorno di rilevazione), parlano di 520 italiani (il 74% di tutti gli italiani che hanno fatto ingresso in IPM) e 874 stranieri (il 92% di tutti gli stranieri) entrati in IPM in attesa di I giudizio.
11. Area emergenza
Per quanto concerne la cosiddetta “area dell’emergenza”, è fondamentale un maggior impegno nel monitoraggio del fenomeno della tratta internazionale di minori e della presenza dei minori non accompagnati (realtà particolarmente sommerse), così come della condizione di molti bambini e ragazzi rom (irregolarità giuridica, evasione scolastica, sfruttamento lavorativo, inesistenza di alternative al carcere), e infine, ma non per questo meno importanti, delle situazioni di sfruttamento sessuale e lavorativo (particolare invisibilità delle condizioni di sfruttamento schiavistico e della prostituzione maschile).
La tratta di esseri umani non è un fenomeno nuovo ma, negli ultimi dieci anni, in Europa il numero dei bambini e delle bambine vittime, provenienti principalmente dal sud-est europeo, è cresciuto costantemente E' una forma complessa di sfruttamento, che include diversi gradi di violenza e coercizione e che rappresenta, nel caso dei minori, una delle peggiori forme di violazione dei diritti riconosciuti universalmente.
Secondo il "Rapporto informativo sulla tratta di minori in Bulgaria, Danimarca, Italia, Romania, Spagna e Regno Unito", del progetto ENACT a cura di Save the Children, il fenomeno in Europa riguarda migliaia di bambini che ogni anno vengono trafficati a scopo, principalmente, di sfruttamento sessuale (prostituzione, pedofilia e impiego in film pornografici). Tuttavia altre forme di sfruttamento e abusi, quali quelli del lavoro minorile, della mendicità, delle adozioni internazionali illegali e del traffico di organi, stanno chiaramente emergendo, vista la forte domanda nei paesi di destinazione. Le bambine e i bambini vittime hanno un'età che può variare generalmente dagli 8 ai 18 anni, ma la tratta arriva a coinvolgere anche neonati venduti - con prezzi che possono variare dai 7.000 ai 15.000 euro - a scopo di adozione. La giovane età delle vittime nel mercato del sesso è un valore aggiunto esplicitamente richiesto. In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, il numero di bambini vittime della tratta che hanno usufruito dei programmi di protezione sociale in un anno sono stati 134. Ma il numero totale delle piccole vittime potrebbe essere assai maggiore. La prostituzione coinvolge un numero di persone che varia da un minimo di 10.000 ad un massimo di 13.000, con un'incidenza di minori che varia tra il 4,2% ed il 6,2%, cioè tra le 542 e le 663 vittime, di cui la maggior parte trafficate da paesi dell'est europeo, in particolare Albania, Moldavia e Romania, e dalla Nigeria. In Bulgaria, solo nel 2002, ci sono stati 2.128 minori vittime di abusi, con un aumento del 50% rispetto all'anno precedente. Circa 10.000 ragazze bulgare, molte delle quali minorenni, potrebbero essere state coinvolte nella tratta a scopo di sfruttamento sessuale. In Romania e Danimarca le statistiche mostrano un aumento del numero di bambini vittime della tratta. In Spagna, sono 274 i minori sfruttati sessualmente nel 2002, di cui 168 bambine coinvolte nel mercato della prostituzione e della pornografia. Nel Regno Unito, pur non esistendo statistiche ufficiali affidabili, si parla di 250 bambini coinvolti, ma il loro numero dovrebbe essere molto più alto.
Secondo il Rapporto l’Italia, considerato paese di transito per la tratta di minori, ha adottato politiche essenzialmente repressive, occupandosi del problema della tratta come un diverso aspetto delle politiche di controllo e sicurezza, nonostante i dati evidenzino nel fenomeno una forte violazione di un ampio raggio di diritti fondamentali dei minori. Le misure repressive favoriscono spesso la criminalizzazione della vittima, poiché viene spesso automaticamente identificata come migrante irregolare e non come vittima di violazione dei diritti umani. Nonostante il Protocollo di Palermo, che sta per essere approvato dal Parlamento italiano, il quale prevede le forme minime di protezione delle vittime, il governo favorisce una politica repressiva, in particolare riferita alla nuova legge sull’immigrazione, che favorisce la criminalizzazione delle vittime.
Secondo gli ultimi dati disponibili, il numero dei bambini vittime della tratta che hanno usufruito dei programmi di protezione sociale in un anno e' di 134. Il numero totale delle piccole vittime, afferma pero' Save the children, e' ben piu' alto e molte sono quelle avviate alla prostituzione: su un numero di persone coinvolte che varia da 10mila a 13mila, l'incidenza dei minori e' infatti tra il 4,2 e il 6,2%.
Tabelle tratte da www.savethechildren.com
Paese di provenienza
|
numero |
percentuale |
Albania |
2122 |
30,1 |
|
|
|
Marocco |
1802 |
25,6 |
|
|
|
Romania |
1462 |
20,8 |
|
|
|
Serbia-Montenegro |
224 |
3,2 |
|
|
|
Algeria |
158 |
2,2 |
|
|
|
Iraq |
105 |
1,5 |
|
|
|
Croazia |
82 |
1,2 |
|
|
|
Moldavia |
76 |
1,1 |
|
|
|
Tunisia |
63 |
0,9 |
|
|
|
Bosnia Erzegovina |
61 |
0,9 |
|
|
|
Afghanistan |
54 |
0,8 |
|
|
|
Turchia |
44 |
0,6 |
|
|
|
Palestina |
41 |
0,6 |
|
|
|
Altri |
746 |
10,6 |
|
|
|
Totale |
7040 |
100 |
Minori stranieri non accompagnati. Dati del CSM riferiti al 2003. Fonte: Save The children Italia
Adattamento socioculturale |
0 |
|
Emigrazione |
2 |
|
Migrazione di ritorno |
0 |
|
Rimpatrio |
22 |
|
Documenti |
68 |
|
Benefici sociali |
0 |
|
Questioni economiche |
9 |
|
Diritto residenza |
11 |
|
Ricerca di lavoro |
0 |
|
Nazionalità |
2 |
|
Consulenza interculturale |
2 |
|
Abusi e maltrattamenti |
0 |
|
Totale |
116 |
|
Interventi a favore di rifugiati |
||
Documenti o iscrizioni universitarie |
10 |
|
Richiesta asilo |
22 |
|
Totale |
32 |
|
Altri interventi |
||
Problemi connessi alla droga |
1 |
|
Detenuti adulti e minori |
141 |
|
Salute |
25 |
|
Ricerca |
38 |
|
Assistenza legale |
1 |
|
Totale |
206 |
|
Informazioni e consulenze brevi |
||
Problemi sociali e amministrativi |
53 |
|
Altri |
7 |
|
Totale |
60 |
|
Totale problemi trattati |
2959 |
|
Fonte: S.S.I. - Servizio Sociale Internazionale 2004 |
|
|
|
|
|
ETA' |
N |
% |
0 |
15 |
0,3 |
1 |
10 |
0,2 |
2 |
15 |
0,3 |
3 |
18 |
0,3 |
4 |
15 |
0,3 |
5 |
14 |
0,2 |
6 |
16 |
0,3 |
7 |
17 |
0,3 |
8 |
43 |
0,7 |
9 |
54 |
0,9 |
10 |
51 |
0,9 |
11 |
93 |
1,6 |
12 |
219 |
3,7 |
13 |
328 |
5,6 |
14 |
586 |
10,0 |
15 |
1369 |
23,3 |
16 |
2200 |
37,2 |
17 |
820 |
13,9 |
Totale |
5883 |
100,0 |
Cittadinanza |
N |
% |
ALBANIA |
1652 |
28,1 |
MAROCCO |
1525 |
25,9 |
ROMANIA |
1219 |
20,7 |
SERBIA MONTENEGRO |
203 |
3,5 |
ALGERIA |
158 |
2,7 |
IRAQ |
105 |
1,8 |
CROAZIA |
82 |
1,4 |
MOLDAVIA |
67 |
1,1 |
TUNUSIA |
63 |
1,1 |
BOSNIA ERZEGOVINA |
61 |
1,0 |
AFGHANISTAN |
54 |
0,9 |
TURCHIA |
44 |
0,7 |
PALESTINA |
41 |
0,7 |
ALTRI |
609 |
10,4 |
Totale |
5883 |
100,0 |
Fonte: Comitato Minori Stranieri non Accompagnati Luglio 2002- Luglio 2003
CITTADINANZA |
N |
% |
ALBANIA |
470 |
40,6 |
MAROCCO |
277 |
24,0 |
ROMANIA |
243 |
21,1 |
SERBIA MONTENEGRO |
21 |
1,8 |
ECUADOR |
13 |
1,1 |
PAKISTAN |
10 |
0,8 |
MOLDAVIA |
9 |
0,7 |
ARGENTINA |
8 |
0,7 |
BRASILE |
8 |
0,7 |
ALTRI |
98 |
8,5 |
Totale |
1157 |
100,0 |
Fonte: Comitato Minori Stranieri non Accompagnati Luglio 2002- Luglio 2003
Bibliografia
- Anastasia S., Gonnella P. (a cura di) Inchiesta sulle carceri italiane, Carocci Editore, Roma 2002.
- Barbagli M., Gatti U. La criminalità in Italia, Il Mulino Editore, Bologna 2002.
- Berti F. Malevoli F. (a cura di), Carcere e detenuti stranieri, Franco Angeli Editore, Milano 2004.
- CARITAS, XII Rapporto sull’Immigrazione Caritas-Migrantes, Edizioni Anterem, Roma 2002.
- Castel R. L’insicurezza sociale. Che significa essere protetti?, Einaudi, Torino 2004.
- Cavallo M. Ragazzi Senza. Disagio devianza e delinquenza minorile, Edizioni Bruno Mondadori, Milano 2002.
- Fondazione Michelucci, Osservatorio Sociale 2004. Osservatorio sugli Istituti Penitenziari, Cd-rom, Firenze 2004.
- Marcetti C., Solimano N. (a cura di) Fondazione Michelucci, Carcere di tante carceri, Edizioni Pontecorboli, Firenze 1997.
- Margara, A. Rapporto sull’Osservatorio Sociale delle carceri in Toscana, Fondazione Michelucci, Novembre 2003.
- Mosconi, G. Sarzotti, C. (a cura di) Antigone in carcere. III rapporto sulle condizioni di detenzione, Carocci Editore, Roma 2004.
www.altrodiritto.it ; www.antigone.it ; www.censis.it;
www.giustizia.it ; www.istitutoinnocenti.it ; www.interno.it
www.michelucci.it ; www.minoriefamiglie.it ; www.poliziadistato.it
www.ristretti.it ; www.savethechilren.it ; www.welfare.it
[1] riguardo al tema della sicurezza, si veda l’indagine CENSIS 2004
[2] La nostra fonte non specifica le modalità di raccolta delle denunce nei singoli Paesi ne’ è stato possibile indicizzare il numero delle denunce a carico di minori sulla popolazione totale
[3] Tale fenomeno viene riportato anche da fonti ministeriali e può essere letto come segno di ricerca di punti di riferimento nel gruppo dei pari.
[4] Tale dato è confermato anche per i minori imputabili, per esempio da Melita Cavallo
[5] si veda più avanti