ACIREALE

ISTITUTO PENALE PER I MINORENNI di ACIREALE (CT)

Indirizzo : Via G. Gozzano, 8 - 95024 Acireale (CT)

Telefono : 095 - 601922

Fax : 095 - 601944

e-mail : ipm.acireale.dgm@giustizia.it

 

LA STRUTTURA 

collocazione nel contesto urbano : La struttura si trova nel centro cittadino.

sezioni: 2 sezioni maschili

cenni storici : La struttura è un ex convento della seconda metà del XIX secolo composta da un pianoterra e da due piani. Gli ambienti sono sufficienti ad ospitare 20 minori.

descrizione : Nella struttura sono attivi due laboratori per i corsi di formazione, una piccola palestra, due aule scolastiche, una biblioteca, una sala ricreativa, un salone teatro, una piccola cappella, un cortile interno, un'infermeria, un locale cucina, un refettorio, una barberia, una sala per effettuare i colloqui con le famiglie ed inoltre vi sono diversi ambienti per gli uffici.

 

DATI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI AGLI INGRESSI NEL 2004

italiani maschi 37

stranieri maschi 11

italiane femmine 0

straniere femmine 0

totale 48

 

DATI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI ALLE PRESENZE AL 31/12/2004

italiani maschi 10

stranieri maschi 0

italiane femmine 0

straniere femmine 0

totale 10

I MINORI OSPITATI  

detenuti attuali 8 (data di rilevazione: 11.05.2005)

media degli ultimi 3 anni 8

n° detenuti italiani 8

provenienza degli stranieri : Attualmente non ci sono ragazzi stranieri. La media di presenza negli ultimi tre anni è stata di 8 unità. i Paesi di provenienza sono stati: Algeria, Tunisia, Marocco, Romania, Albania, e solo un caso dalla Cina.

cambiamenti : I maggiori cambiamenti riguardano:
-la composizione del gruppo (presenze di ragazzi stranieri provenienti principalmente dagli IPM del nord Italia, ragazzi provenienti da famiglie che non presentano particolari problematiche di tipo economico e/o sociale
-il livello di istruzione (negli ultimi anni la maggior parte dei ragazzi sono in possesso di licenza media)
-sono diminuiti i casi di tossicodipendenza (anche se risulta un largo consumo di spinelli e cocaina occasionalmente)
-le difficoltà riguardano l'inserimento del gruppo di ragazzi con particolari imputazioni (violenza sessuale ecc..)

Grafici

PROFESSIONALITA' E PERSONALE

 operatori sociali e loro qualifica : 4 educatori (C2) e 1 psicologo a prestazione (40 ore mensili)

altre professionalità Insegnanti (corso di scuola media per lavoratori);
istruttori dei corsi professionali; singoli volontari (qualifica educatori) che svolgono attività ricreative con i ragazzi;
associazioni di volontariato che svolgono attività ludico-ricreative;
personale di Polizia Penitenziaria, un medico, un infermiere
agenti: Ci Sono 18 Agenti

corsi per gli operatori: In media 2 volte l'anno

tematiche : Le tematiche che vengono affrontate sono inerenti le competenze professionali e le difficoltà di instaurare una relazione educativa significativa. Vengono inoltre trattate problematiche relative al periodo dell'adolescenza e al fenomeno della devianza. I corsi prevalentemente sono organizzati dalla scuola di formazione del personale della Giustizia minorile di Messina.

corsi per gli agenti: In media 3 volte l'anno

tematiche : I corsi vertono su problematiche legate alla sicurezza dell'Istituto penale e sul trattamento penitenziario

criticità dei rapporti tra operatori ed agenti : Riuscire a rispondere con maggiore elasticità ai bisogni educativi dei minori e al contempo far comprendere le regole istituzionali. L'aspetto educativo è infatti spesso secondario perché il ruolo degli agenti impone che principalmente vengano garantite le norme di sicurezza della struttura.

relazione degli educatori con i ragazzi detenuti : Una relazione di fiducia reciproca al fine di sostenere il ragazzo durante l'esperienza detentiva stimolando la riflessione critica degli atti devianti commessi.

rapporti tra agenti e ragazzi detenuti: Esiste un rapporto di reciproco rispetto

 

ATTIVITA' SCOLASTICHE

organizzazione della didattica: In Istituto è attivo un corso di scuola media inferiore

elementari: no

medie inferiori: 2 ragazzi

medie superiori: no

moduli integrati: no

alfabetizzazione: no

considerazioni : In passato alcuni minori hanno manifestato interesse per lo studio e hanno affrontato positivamente, con l'aiuto di insegnanti volontari, gli esami di scuola media superiore da esterni

 

LABORATORI

Descrizione/introduzione ai laboratori

Attualmente nell'Istituto sono attivi 2 laboratori, uno per aiuto-ornatista e l'altro per aiuto falegname

 

LABORATORIO 1

laboratori : Laboratorio professionale per “aiuto ornatista”

finalità : Far acquisire ai corsisti le relative abilità lavorative

da quanto tempo : Da oltre un decennio con tre moduli ogni anno

data conclusione : Ogni corso ha la durata di 300 ore

sarà nuovamente finanziato: si

chi lo conduce : Ente CIPA-AT

professionalità : Scultore ornatista

quanti partecipano : mediamente 6 ragazzi

dove : Apposito laboratorio interno all'IPM

fondi : Finanziato da fondi regionali

 

LABORATORIO 2

laboratori : Laboratorio professionale per “aiuto falegname”

finalità : Far acquisire ai corsisti le abilità relative alla qualifica

da quanto tempo : Da oltre un decennio con tre moduli ogni anno

data conclusione : Ogni corso ha la durata di 300 ore

sarà nuovamente finanziato : si

chi lo conduce : Ente CIPA-AT

professionalità : Falegname-ebanista

quanti partecipano : Mediamente 6 ragazzi

dove : Apposito laboratorio interno dell'IPM

fondi : Finanziato da fondi regionali

Passate esperienze positive di laboratori : No Dati

 

CURA DELLA SALUTE DEI MINORI DETENUTI

dipendenza da sostanze : nessun ragazzo attualmente ha problemi di abuso di sostanze

strategie messe in atto : In passato sono stati trattati soggetti tossicodipendenti attraverso il lavoro congiunto tra il SERT di Acireale, il medico e lo psicologo della struttura. Inoltre, ragazzi ex tossicodipendenti hanno offerto il loro aiuto nel sostenere soggetti con problematiche in atto, pertanto hanno avuto un ruolo importante durante le fasi di astinenza e/o insonnia rimanendo nella stanza con i soggetti tossicodipendenti.

minori con problemi psichiatrici : al momento nessuno

strategie messe in atto : In passato sono stati trattati soggetti con problemi psichiatrici per i quali il medico della struttura, lo psichiatra, e il sociologo hanno messo in atto un programma terapeutico, farmacologico e non. In questi casi, tutto il personale (polizia penitenziaria, istruttori, educatori) è stato coinvolto al fine di rispondere in maniera adeguata e coerente alle difficoltà del soggetto.

disagio legato alla vita “comunitaria” : Raramente, qualche disagio viene manifestato da chi è alla prima esperienza detentiva. I ragazzi stranieri a volte mettono in atto comportamenti oppositivi prevalentemente per poter essere trasferiti in istituti del nord dove hanno qualche riferimento parentale. Il gruppo manifesta insofferenza solo nei casi in cui fanno ingresso ragazzi con imputazioni particolari.

Fra i ragazzi i rapporti sono normalmente amichevoli e solidali. All'interno del gruppo alcuni elementi tendono ad acquisire le leadership e a creare sottogruppi.

Altre progettualità in ambito sanitario : Al momento nessuna.

personale sanitario : In Istituto sono presenti:

- un medico incaricato provvisorio per tre ore/giorno
- una infermiera a parcella (60 ore mensili)

DENTRO E FUORI L'IPM

rapporto fra carcere e città : In generale si preferisce mantenere una certa “distanza”; periodicamente e in momenti particolarmente significativi (festività pasquali, natalizie ecc.), la comunità propone iniziative da realizzarsi all'interno. La comunità locale si attiva soprattutto per rispondere ai bisogni materiali dei soggetti detenuti, e periodicamente con iniziative di altro genere (momenti socio-ricreativi).

interesse dei mass media : Raramente. Il più delle volte per commentare fatti di cronaca che vedono coinvolti soggetti minorenni.

associazioni cooperative enti : Il coinvolgimento maggiore si ha da parte dei gruppi parrocchiali locali e da qualche associazione che opera nel sociale. Quasi nulli, fino ad ora, i rapporti fra la struttura e l'amministrazione comunale.

giornalino : non presente

frequenza e modalità dell'uscita dal carcere : I ragazzi in espiazione pena usufruiscono di permessi premio con cadenza pressoché mensile, eccezionalmente è stato autorizzato l'intero gruppo di ristretti (ragazzi in custodia cautelare e definitivi) a partecipare ad iniziative all'esterno di rilevanza educativa.

rete di supporto : Al momento dell'uscita dal carcere, per ogni ragazzo sono individuate, d'accordo con i servizi sociali, le risorse socio-ambientali fruibili in base al luogo di residenza del soggetto. Spesso però tali risorse sono carenti.

potenzialià : Principalmente le seguenti: la capacità produttiva dei ragazzi. Una legge regionale vieta la vendita dei manufatti realizzati nei laboratori prima elencati. Un concreto coordinamento con l'ambiente di provenienze dei ragazzi. L'istituto accoglie ragazzi provenienti dalle province di Catania, Ragusa, Messina, Siracusa. I servizi sociali conoscono poco il ragazzo e le potenzialità valorizzate durante la detenzione per potere continuare il lavoro educativo intrapreso.

bisogni percepiti : Principalmente sono necessarie risorse economiche per l'Istituto al fine di potenziare attività che consentano ai ragazzi di acquisire abilità lavorative e conoscenze per poter attuare piani di trattamento individualizzati basati sulle aspirazioni e attitudini del soggetto. E' necessario inoltre che il territorio possieda altrettante risorse per sostenere il soggetto nella fase del suo reinserimento sociale fornendo soprattutto delle concrete capacità occupazionali.

altro : COMPENDIUM EQUAL II FASE - AZIONE 2 ON STAGE IT-G2-SIC-086
Progetto Comunitario EQUAL
REPERITO SU http://www.associazioneeuro.org/ IL 7/10/2005



Tema E. Misura 3.1

Partner:
Istituto Penale per i Minorenni di Palermo
Istituto Penale per i Minorenni di Catania
Istituto Penale per i Minorenni di Acireale
ORSA Servizi s.r.l.
Piccola Societa` Cooperativa Teatrale Dioniso
Piccola Soc. Cooperativa a.r.l. Centro Sperimentale Kere`
Associazione Teatro Garibaldi

Problema
L`analisi del problema di discriminazione riferito ai minori inseriti nel circuito penale evidenzia la necessità di sviluppare ed implementare un`azione congiunta dei diversi attori sociali che, ciascuno secondo il proprio ruolo, devono contribuire alla costruzione di un centro di risorse polivalente per l`integrazione sociale dei minori afflitti da misure di restrizione della libertà personale. I giovani inseriti nel circuito penale condividono, in linea di massima, la provenienza da famiglie multiproblematiche in cui l`assenza di una condizione economica adeguata, la presenza di prole numerosa, i contesti culturali e ambientali a rischio determinano insufficienti esperienze di relazioni positive sia dal punto di vista pedagogico che scolastico che formativo in genere.
A tutto ciò si accompagna, altresì, l`esclusione dalle attività ricreative e di gioco in assenza di un contesto educativo di supporto, che produce ulteriore disagio nelle relazioni interpersonali. Da una recente analisi quali-quantitativa rivolta ai detenuti ed ex detenuti degli I.P.M. italiani emerge che la quasi totalità dell`utenza, benché in possesso di un titolo di studio, sia nel migliore dei casi capace di leggere e scrivere stentatamente. Oltre all`appartenenza a contesti sociali marginali ed alla presenza di problematiche di devianza l`ostacolo più rilevante è l`esclusione dai percorsi formativi che nega qualunque tipo di acquisizione professionale e genera pertanto discriminazione.
Le principali cause/fattori di disagio che caratterizzano e che, in parte, accomunano gli utenti della presente iniziativa (giovani detenuti/ex detenuti) sono, quindi:
- Bassa scolarizzazione;
- Assenza di qualifica e di competenze professionali;
- Lontananza/estraneità dai circuiti lavorativi e dalla c.d. vita attiva;
- Condizionamenti dell`ambiente socio-familiare di provenienza;
- Disconoscimento dei ruoli;
- Assenza di comunicazione tra individui e tra gruppi.
L`utente dell`I.P.M., dunque, si trova in una situazione multiproblematica, prodotta da un insieme di fattori, la quale con espressione sintetica si potrebbe definire `di bassa competenza sociale`, il più delle volte ereditata dal proprio contesto di vita primario. Il contesto sociale e culturale di provenienza degli utenti è quello dei quartieri più problematici delle città metropolitane e/o di aree rurali depresse della Sicilia, in cui l`insufficienza delle risorse istituzionali ha creato condizioni favorevoli al riprodursi di `sottocultura` deviante delle relazioni interpersonali.
Tale `sottocultura` è soprattutto individuabile nella scadente pratica di solidarietà, negli scivolamenti continui verso l`illegalità e nell`adesione alle organizzazioni criminali.
Per l`Istituto Penale per i Minorenni, impegnarsi come istituzione che `momentaneamente` si occupa del giovane e della sua crescita, significa utilizzare tutte le risorse disponibili per la realizzazione di un sistema formativo integrato.

Bacino/localizzazione dell'intervento
L`area geografica interessata dalle azioni progettuali è quella relativa alla regione Sicilia con particolare riferimento al bacino di utenza degli Istituti Penali per Minorenni di Palermo, Catania ed Acireale.

Strategia
In generale, per i minori sottoposti a provvedimenti dell`autorità giudiziaria i servizi della giustizia minorile predispongono percorsi educativo-formativi forniti dalle normali agenzie formative, che però spesso non sono compatibili con i tempi di permanenza nel circuito penale minorile dei giovani stessi e delle loro problematiche specifiche.
Pertanto, al fine di agevolare l`accessibilità all`apprendimento e la trasmissione della capacità di `apprendere ad apprendere` in favoredei minori detenuti la Partnership di progetto prevede di adottare le seguenti soluzioni:
1) Implementazione e/o sperimentazione di metodologie e strumenti innovativi per la promozione della cultura dell`apprendimento.
2) Modellizzazione di percorsi formativi sostenibili in relazione alle misure penali dei minori.
3) Promozione di interventi di aggiornamento e/o valorizzazione dei formatori e degli operatori interni agli I.P.M.
4) Retizzazione finalizzata alla condivisione, lo scambio e la messa a sistema di esperienze di successo realizzate nello stesso ambito.
5) Sperimentazioni educative collegate alle metodologie del Teatro che hanno una valenza didattico-pedagogica notevole, in quanto favoriscono la creatività, l`espressività, l`autoanalisi e la riscoperta della propria identità e dignità.
Le strategie progettuali che si intende porre in essere traggono origine dal riconoscimento del valore evolutivo che l`esperienza teatrale ha per la persona, della potenzialità educativa e terapeutica del teatro agito, attraverso le sue componenti di socializzazione.
Attraverso il teatro, infatti, l`individuo ha la possibilità di recuperare la sua pluralità attraverso il lavoro sulla creatività e sull`immaginario, uscendo dalle stereotipizzazioni generate dall`istituzione totalizzante del carcere.Il teatro, quindi, presenta notevoli scopi didattico-pedagogici per i minori detenuti in quanto permette loro di scoprire modalità espressive e di socializzazione diverse, di essere educati alla solidarietà ed all`integrazione nella diversità.
L`idea di teatro didattico, del resto, non siriferisce soltanto al momento finale della rappresentazione ma anche e soprattutto all`iter delle fasi che conducono alle forme rappresentative della realtà, quelle fasi cioè che costituiranno, nell`economia progettuale, la sperimentazione di percorsi volti alla promozione della cultura dell`apprendimento attraverso processi formativi non convenzionali.

Scopo dell`intervento
L`esperienza teatrale ha per la persona una potenzialità educativa e terapeutica notevole in quanto, attraverso le sue componenti di socializzazione e di esperienza corale, instaura un clima collaborativo e interattivo che mette in campo lo sguardo duplice di chi si osserva nell`agire espressivo, integrando corpo e mente, sentimenti, emozioni e consapevolezze, storie, biografie e volontà testimoniali.
Attraverso il teatro, il minore ha la possibilità di recuperare la sua pluralità attraverso il lavoro sulla creatività e sull`immaginario, uscendo dalle stereotipizzazioni generate dall`istituzione totalizzante del carcere.
Dunque il teatro si pone per i minori detenuti, da un lato come possibilità di riconoscersi attori, cioè capaci di un`azione significante e comunicativa, dall`altro come mezzo per sviluppare competenze negli altri `mestieri collegati al teatro`, come cita il protocollo di intesa tra il Ministero di Grazia e Giustizia (Ufficio centrale per la giustizia minorile) e l`Ente Teatrale Italiano.
Pertanto, lo scopo primario della presente proposta progettuale è quello favorire la promozione della cultura dell`apprendimento presso i minori detenuti attraverso la formazione professionale teatrale e la produzione di spettacoli in grado di creare un ponte tra il mondo del carcere minorile e quello esterno, un contatto comunicativo alternativo tra la città e il carcere.

Obiettivi perseguiti dalla PS - risultati attesi
Obiettivo primario della presente proposta progettuale è quello di promuovere la cultura dell`apprendimento dei minori ristretti in I.P.M. attraverso interventiformativo-educativi incentrati sui mestieri del Teatro.
Alla luce della tipologia di destinatari e del tema degli interventi formativi stessi, le metodologie impiegate non saranno quelle della formazione tradizionalmente intesa, ma faranno riferimento ad un mix di strumenti innovativi in grado di creare un contesto pedagogico basato sull`autoformazione e l`autoanalisi. Pertanto, le competenze cheil progetto cercherà di accrescere nei minori detenuti che parteciperanno alle sperimentazioni locali saranno quelle relative alla cura ed alla stima di sé, all`auto-responsabilizzazione, alla comunicatività, alla corporeità, all`agire espressivo, al rafforzamento della propria sensibilità ed al riconoscimento dell``altro da sé`.
Dal punto di vista dei destinatari intermedi, che coincidono con gli operatori degli I.P.M. (educatori, assistenti sociali, personale di polizia penitenziaria), le competenze da acquisire saranno quelle collegate alla realizzazione di un Laboratorio di mediazione teatrale finalizzato alla creazione delle basi del lavoro che si andrà a realizzare con i minori.
Tale laboratorio utilizzerà tecniche di scrittura e teatrali per favorire lo sviluppo di un lavoro condiviso in modo da coinvolgere nel percorso di crescita del giovane recluso, tutte le componenti con cui viene a contatto sin dal primo giorno di detenzione.
In considerazione degli enti pubblici e privati che saranno coinvolti nella realizzazione del progetto, si prevede il raggiungimento dei seguenti risultati a livello di sistema:
- Creazione ed implementazione di una rete organizzativa tra i diversi IPM ed i soggetti attuatori dell`iniziativa.
- Aggiornamento e valorizzazione degli operatori degli I.P.M. che favoriscano lo sviluppo e la valutazione degli aspetti educativi connessi ai percorsi di formazione professionale legati ai mestieri del Teatro.
- Potenziamento della rete di comunicazione tra le strutture di teatro e gli I.P.M. in grado di supportare il processo di circolazione di informazioni ed esperienze.Rafforzamento dei legami degli I.P.M. con i territori ed in particolare con la rete di servizi/enti economici, sociali e culturali che possono supportare le strategie di inclusione dei giovani ristretti.


Programma di lavoro in sintesi
Il progetto `ON STAGE` è finalizzato alla promozione della cultura dell`apprendimento ed alla crescita delle competenze professionali di discenti non tradizionali, `quali sono i minori detenuti in IPM`, attraverso la realizzazione di interventi educativi integrati di carattere sperimentale mediante l`attivazione di laboratori di animazione teatrale con il coinvolgimento in contemporanea di una pluralità di operatori.
Il progetto fonda la sua forza su una triplice strategia di intervento con diverse macrofasi come di seguito descritto:
1. Strategia di intervento a livello di Sistema
Macrofase [Networking e scambio di buone pratiche]
a)Tavolo di concertazione locale finalizzato all`attivazione di accordi per l`attuazione di servizi di sostegno all`inclusione sociale dei giovani detenuti. Il Tavolo, promosso e coordinato dal CGM Sicilia (organismo sovraordinato ai tre IPM di Palermo, Catania ed Acireale), sarà composto, oltre che dai soggetti aderenti alla PS, anche da Amministrazioni locali, Magistratura Minorile, rappresentanti delle istituzioni culturali, Fondazioni, esponenti del privato sociale, etc.
b)Gruppi Tematici:
I. Il processo artistico (n. 5 incontri)
II. Trasferibilità e prosecuzione delle buone prassi sperimentate all`interno del progetto ad altre realtà territoriali oltre il limite temporale del progetto.(n. 5 incontri)
Ciascun Gruppo tematico potrà essere integrato da un componente esterno alla PS, esperto dello specifico argomento trattato, e potrà avvalersi del contributo occasionale di testimonial del settore, all`uopo coinvolti.
c)Assemblea della PS, presieduta dal CGM, è finalizzata alla condivisione delle metodologie di intervento sui minori e delle relazioni tra gli I.P.M. e il territorio di riferimento. Si riunisce con cadenza semestrale.(n. 4 incontri)
Macrofase [Promozione e sensibilizzazione]
a) Festival `FAMIGLIE SHAKESPEARIANE-UNA TRILOGIA-`Presentazione della trilogia (eprologo) da parte degli IPM di Catania-Palermo-Acireale con eventuale partecipazione degli IPM di Bologna e Milano.L`evento finale di ON STAGE sarà presentato a Palermo e a Catania in momenti distinti e avrà durata di 2-3 giorni con spettacoli serali, presentazione del libro del progetto e vari dibattiti e incontri.
b)`FAMIGLIE SHAKESPEARIANE-UN FILM- `La trilogia (preparazione nelle varie sedi di produzione, rappresentazione all`interno del festival) sarà oggetto di un film/documentario affidato ad un regista cinematografico di chiara fama.
c)CONVEGNO europeo su TEATRO/CARCERE/MINORIConvegnosul tema del teatro/carcere minorile in Italia e in Europa, con la partecipazione delle realtà coinvolte, con esponenti della magistratura, dell`Amministrazione della Giustizia Minorile, del mondo del Teatro, etc. Il convegno sarà il momento conclusivo dei Gruppi Tematici.
d)PUBBLICAZIONE Pubblicazione di un libro presso un editore teatrale di livello nazionale di contributi critici e di documentazione del progetto medesimo. Tra i temi trattati, le risultanze del lavoro dei Gruppi Tematici.
e)FILM/DOCUMENTARIO Documento filmato del lavoro svolto presso gli IPM di Palermo, Catania e acireale. Durata 5 giorni effettivi, in ciascun IPM.
2.Strategia di intervento a livello di Destinatari Intermedi;
Macrofase [Orientamento in favore degli operatori]
a)Scambio di esperienze di mediazione teatrale: attività rivolta a operatori, educatori, assistenti sociali, polizia penitenziaria. Durata due giorni effettivi presso tutti gli IPM coinvolti.
3.Strategia di intervento a livello di Destinatari Finali.
Macrofase [Laboratori teatrali]
La strategia verrà attuata attraverso la realizzazione di interventi educativi integrati di carattere sperimentale mediante l`attivazione di laboratori di animazione teatrale rivolti ai minori detenuti degli I.P.M. di Palermo, Catania e Acireale, con il coinvolgimento in contemporanea di una pluralità di operatori. In concreto:
IPM PALERMO (n° 2 laboratori -192 ore di attività):
a)Laboratorio di scenografia (96 ore)
b)Laboratorio di sartoria teatrale (96 ore)
Soggetti: Dioniso,Teatro Garibaldi,IPM di Palermo
IPM CATANIA (n° 4 laboratori-460 ore di attività):
a)Laboratorio di Drammatizzazione e tecniche interpretative (2 edizioni: 100 ore+100 ore)
b)Laboratorio di scenografia, scenotecnica, illuminotecnica (2 edizioni: 180 ore + 80 ore)
Soggetti: Kerè,IPM Catania
IPM ACIREALE (n° 2 laboratori-200 ore di attività):
a)Laboratorio di Drammatizzazione e tecniche interpretative (2 edizioni:100 ore+100 ore)
Soggetti: Kerè,IPM Acireale
4.Altre azioni
Il progetto prevede la realizzazione di altre azioni di portata trasversale:
Macrofase [Cooperazione Transnazionale]
Attività finalizzate alla condivisione e lo scambio di best practices e dei modellisperimentati nell`ambito di attività simili e/o complementari a quelle della presente proposta progettuale.
Macrofase [Mainstreaming]
-Mainstreaming Orizzontale
-Mainstreaming Verticale
Macrofase [Monitoraggio e Valutazione]
Le attività di monitoraggio e valutazione saranno riferite ai seguenti ambiti di indagine:
-IL PROGETTO
-I DESTINATARI
-IL PARTENARIATO NAZIONALE E TRANSNAZIONALE
-LA RICADUTA DEL PROGETTO.
E` evidente che il completo e puntuale svolgimento delle attività sopra descritte è subordinato alle necessarie precondizioni connesse alla particolare tipologia di destinatari ed alla effettiva disponibilità allo svolgimento delle attività stesse da parte dei competenti Uffici della Giustizia Minorile: nulla osta per utilizzo dei locali all`interno delle carceri, autorizzazione da parte dell`Autorità Giudiziaria per l`inserimento dei detenuti nei laboratori, etc. Ad esempio, il film/documentario negli Istituti potrà essere realizzato solo ed esclusivamente a seguito di espresso placet allo svolgimento delle riprese.

Grafico 1 Grafico 2 Grafico 3
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