ACIREALE
ISTITUTO
PENALE PER I MINORENNI di ACIREALE (CT)
Indirizzo
: Via G. Gozzano, 8 - 95024 Acireale (CT)
Telefono
: 095 - 601922
Fax
: 095 - 601944
e-mail
: ipm.acireale.dgm@giustizia.it
LA
STRUTTURA
collocazione
nel contesto urbano : La struttura si trova nel centro cittadino.
sezioni:
2 sezioni maschili
cenni
storici : La struttura è un ex convento della seconda
metà del XIX secolo composta da un pianoterra e da due piani.
Gli ambienti sono sufficienti ad ospitare 20 minori.
descrizione
: Nella struttura sono attivi due laboratori per i corsi di
formazione, una piccola palestra, due aule scolastiche, una biblioteca,
una sala ricreativa, un salone teatro, una piccola cappella, un cortile
interno, un'infermeria, un locale cucina, un refettorio, una barberia,
una sala per effettuare i colloqui con le famiglie ed inoltre vi sono
diversi ambienti per gli uffici.
DATI
DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI AGLI INGRESSI NEL 2004
italiani
maschi 37
stranieri
maschi 11
italiane
femmine 0
straniere
femmine 0
totale
48
DATI
DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA RIFERITI ALLE PRESENZE AL 31/12/2004
italiani
maschi 10
stranieri
maschi 0
italiane
femmine 0
straniere
femmine 0
totale
10
I
MINORI OSPITATI
detenuti
attuali 8 (data di rilevazione: 11.05.2005)
media
degli ultimi 3 anni 8
n°
detenuti italiani 8
provenienza
degli stranieri : Attualmente non ci sono ragazzi stranieri.
La media di presenza negli ultimi tre anni è stata di 8 unità.
i Paesi di provenienza sono stati: Algeria, Tunisia, Marocco, Romania,
Albania, e solo un caso dalla Cina.
cambiamenti
: I maggiori cambiamenti riguardano:
-la composizione del gruppo (presenze di ragazzi stranieri provenienti
principalmente dagli IPM del nord Italia, ragazzi provenienti da famiglie
che non presentano particolari problematiche di tipo economico e/o sociale
-il livello di istruzione (negli ultimi anni la maggior parte dei ragazzi
sono in possesso di licenza media)
-sono diminuiti i casi di tossicodipendenza (anche se risulta un largo
consumo di spinelli e cocaina occasionalmente)
-le difficoltà riguardano l'inserimento del gruppo di ragazzi
con particolari imputazioni (violenza sessuale ecc..)
Grafici
PROFESSIONALITA'
E PERSONALE
operatori
sociali e loro qualifica : 4 educatori (C2) e 1 psicologo a
prestazione (40 ore mensili)
altre
professionalità Insegnanti (corso di scuola media per
lavoratori);
istruttori dei corsi professionali; singoli volontari (qualifica educatori)
che svolgono attività ricreative con i ragazzi;
associazioni di volontariato che svolgono attività ludico-ricreative;
personale di Polizia Penitenziaria, un medico, un infermiere
agenti: Ci Sono 18 Agenti
corsi
per gli operatori: In media 2 volte l'anno
tematiche
: Le tematiche che vengono affrontate sono inerenti le competenze
professionali e le difficoltà di instaurare una relazione educativa
significativa. Vengono inoltre trattate problematiche relative al periodo
dell'adolescenza e al fenomeno della devianza. I corsi prevalentemente
sono organizzati dalla scuola di formazione del personale della Giustizia
minorile di Messina.
corsi
per gli agenti: In media 3 volte l'anno
tematiche
: I corsi vertono su problematiche legate alla sicurezza dell'Istituto
penale e sul trattamento penitenziario
criticità
dei rapporti tra operatori ed agenti : Riuscire a rispondere
con maggiore elasticità ai bisogni educativi dei minori e al
contempo far comprendere le regole istituzionali. L'aspetto educativo
è infatti spesso secondario perché il ruolo degli agenti
impone che principalmente vengano garantite le norme di sicurezza della
struttura.
relazione
degli educatori con i ragazzi detenuti : Una relazione di fiducia
reciproca al fine di sostenere il ragazzo durante l'esperienza detentiva
stimolando la riflessione critica degli atti devianti commessi.
rapporti
tra agenti e ragazzi detenuti: Esiste un rapporto di reciproco
rispetto
ATTIVITA'
SCOLASTICHE
organizzazione
della didattica: In Istituto è attivo un corso di scuola
media inferiore
elementari:
no
medie
inferiori: 2 ragazzi
medie
superiori: no
moduli
integrati: no
alfabetizzazione:
no
considerazioni
: In passato alcuni minori hanno manifestato interesse per
lo studio e hanno affrontato positivamente, con l'aiuto di insegnanti
volontari, gli esami di scuola media superiore da esterni
LABORATORI
Descrizione/introduzione
ai laboratori
Attualmente
nell'Istituto sono attivi 2 laboratori, uno per aiuto-ornatista e l'altro
per aiuto falegname
LABORATORIO
1
laboratori
: Laboratorio professionale per “aiuto ornatista”
finalità
: Far acquisire ai corsisti le relative abilità lavorative
da
quanto tempo : Da oltre un decennio con tre moduli ogni anno
data
conclusione : Ogni corso ha la durata di 300 ore
sarà
nuovamente finanziato: si
chi
lo conduce : Ente CIPA-AT
professionalità
: Scultore ornatista
quanti
partecipano : mediamente 6 ragazzi
dove
: Apposito laboratorio interno all'IPM
fondi
: Finanziato da fondi regionali
LABORATORIO
2
laboratori
: Laboratorio professionale per “aiuto falegname”
finalità
: Far acquisire ai corsisti le abilità relative alla
qualifica
da
quanto tempo : Da oltre un decennio con tre moduli ogni anno
data
conclusione : Ogni corso ha la durata di 300 ore
sarà
nuovamente finanziato : si
chi
lo conduce : Ente CIPA-AT
professionalità
: Falegname-ebanista
quanti
partecipano : Mediamente 6 ragazzi
dove
: Apposito laboratorio interno dell'IPM
fondi
: Finanziato da fondi regionali
Passate
esperienze positive di laboratori : No Dati
CURA
DELLA SALUTE DEI MINORI DETENUTI
dipendenza
da sostanze : nessun ragazzo attualmente ha problemi di abuso
di sostanze
strategie
messe in atto : In passato sono stati trattati soggetti tossicodipendenti
attraverso il lavoro congiunto tra il SERT di Acireale, il medico e
lo psicologo della struttura. Inoltre, ragazzi ex tossicodipendenti
hanno offerto il loro aiuto nel sostenere soggetti con problematiche
in atto, pertanto hanno avuto un ruolo importante durante le fasi di
astinenza e/o insonnia rimanendo nella stanza con i soggetti tossicodipendenti.
minori
con problemi psichiatrici : al momento nessuno
strategie
messe in atto : In passato sono stati trattati soggetti con
problemi psichiatrici per i quali il medico della struttura, lo psichiatra,
e il sociologo hanno messo in atto un programma terapeutico, farmacologico
e non. In questi casi, tutto il personale (polizia penitenziaria, istruttori,
educatori) è stato coinvolto al fine di rispondere in maniera
adeguata e coerente alle difficoltà del soggetto.
disagio
legato alla vita “comunitaria” : Raramente, qualche disagio
viene manifestato da chi è alla prima esperienza detentiva. I
ragazzi stranieri a volte mettono in atto comportamenti oppositivi prevalentemente
per poter essere trasferiti in istituti del nord dove hanno qualche
riferimento parentale. Il gruppo manifesta insofferenza solo nei casi
in cui fanno ingresso ragazzi con imputazioni particolari.
Fra
i ragazzi i rapporti sono normalmente amichevoli e solidali. All'interno
del gruppo alcuni elementi tendono ad acquisire le leadership e a creare
sottogruppi.
Altre
progettualità in ambito sanitario : Al momento nessuna.
personale
sanitario : In Istituto sono presenti:
- un medico incaricato provvisorio per tre ore/giorno
- una infermiera a parcella (60 ore mensili)
DENTRO
E FUORI L'IPM
rapporto
fra carcere e città : In generale si preferisce mantenere
una certa “distanza”; periodicamente e in momenti particolarmente significativi
(festività pasquali, natalizie ecc.), la comunità propone
iniziative da realizzarsi all'interno. La comunità locale si
attiva soprattutto per rispondere ai bisogni materiali dei soggetti
detenuti, e periodicamente con iniziative di altro genere (momenti socio-ricreativi).
interesse
dei mass media : Raramente. Il più delle volte per commentare
fatti di cronaca che vedono coinvolti soggetti minorenni.
associazioni
cooperative enti : Il coinvolgimento maggiore si ha da parte
dei gruppi parrocchiali locali e da qualche associazione che opera nel
sociale. Quasi nulli, fino ad ora, i rapporti fra la struttura e l'amministrazione
comunale.
giornalino
: non presente
frequenza
e modalità dell'uscita dal carcere : I ragazzi in espiazione
pena usufruiscono di permessi premio con cadenza pressoché mensile,
eccezionalmente è stato autorizzato l'intero gruppo di ristretti
(ragazzi in custodia cautelare e definitivi) a partecipare ad iniziative
all'esterno di rilevanza educativa.
rete
di supporto : Al momento dell'uscita dal carcere, per ogni
ragazzo sono individuate, d'accordo con i servizi sociali, le risorse
socio-ambientali fruibili in base al luogo di residenza del soggetto.
Spesso però tali risorse sono carenti.
potenzialià
: Principalmente le seguenti: la capacità produttiva
dei ragazzi. Una legge regionale vieta la vendita dei manufatti realizzati
nei laboratori prima elencati. Un concreto coordinamento con l'ambiente
di provenienze dei ragazzi. L'istituto accoglie ragazzi provenienti
dalle province di Catania, Ragusa, Messina, Siracusa. I servizi sociali
conoscono poco il ragazzo e le potenzialità valorizzate durante
la detenzione per potere continuare il lavoro educativo intrapreso.
bisogni
percepiti : Principalmente sono necessarie risorse economiche
per l'Istituto al fine di potenziare attività che consentano
ai ragazzi di acquisire abilità lavorative e conoscenze per poter
attuare piani di trattamento individualizzati basati sulle aspirazioni
e attitudini del soggetto. E' necessario inoltre che il territorio possieda
altrettante risorse per sostenere il soggetto nella fase del suo reinserimento
sociale fornendo soprattutto delle concrete capacità occupazionali.
altro
: COMPENDIUM EQUAL II FASE - AZIONE 2 ON STAGE IT-G2-SIC-086
Progetto Comunitario EQUAL
REPERITO SU http://www.associazioneeuro.org/ IL 7/10/2005
Tema E. Misura 3.1
Partner:
Istituto Penale per i Minorenni di Palermo
Istituto Penale per i Minorenni di Catania
Istituto Penale per i Minorenni di Acireale
ORSA Servizi s.r.l.
Piccola Societa` Cooperativa Teatrale Dioniso
Piccola Soc. Cooperativa a.r.l. Centro Sperimentale Kere`
Associazione Teatro Garibaldi
Problema
L`analisi del problema di discriminazione riferito ai minori inseriti
nel circuito penale evidenzia la necessità di sviluppare ed implementare
un`azione congiunta dei diversi attori sociali che, ciascuno secondo
il proprio ruolo, devono contribuire alla costruzione di un centro di
risorse polivalente per l`integrazione sociale dei minori afflitti da
misure di restrizione della libertà personale. I giovani inseriti
nel circuito penale condividono, in linea di massima, la provenienza
da famiglie multiproblematiche in cui l`assenza di una condizione economica
adeguata, la presenza di prole numerosa, i contesti culturali e ambientali
a rischio determinano insufficienti esperienze di relazioni positive
sia dal punto di vista pedagogico che scolastico che formativo in genere.
A tutto ciò si accompagna, altresì, l`esclusione dalle
attività ricreative e di gioco in assenza di un contesto educativo
di supporto, che produce ulteriore disagio nelle relazioni interpersonali.
Da una recente analisi quali-quantitativa rivolta ai detenuti ed ex
detenuti degli I.P.M. italiani emerge che la quasi totalità dell`utenza,
benché in possesso di un titolo di studio, sia nel migliore dei
casi capace di leggere e scrivere stentatamente. Oltre all`appartenenza
a contesti sociali marginali ed alla presenza di problematiche di devianza
l`ostacolo più rilevante è l`esclusione dai percorsi formativi
che nega qualunque tipo di acquisizione professionale e genera pertanto
discriminazione.
Le principali cause/fattori di disagio che caratterizzano e che, in
parte, accomunano gli utenti della presente iniziativa (giovani detenuti/ex
detenuti) sono, quindi:
- Bassa scolarizzazione;
- Assenza di qualifica e di competenze professionali;
- Lontananza/estraneità dai circuiti lavorativi e dalla c.d.
vita attiva;
- Condizionamenti dell`ambiente socio-familiare di provenienza;
- Disconoscimento dei ruoli;
- Assenza di comunicazione tra individui e tra gruppi.
L`utente dell`I.P.M., dunque, si trova in una situazione multiproblematica,
prodotta da un insieme di fattori, la quale con espressione sintetica
si potrebbe definire `di bassa competenza sociale`, il più delle
volte ereditata dal proprio contesto di vita primario. Il contesto sociale
e culturale di provenienza degli utenti è quello dei quartieri
più problematici delle città metropolitane e/o di aree
rurali depresse della Sicilia, in cui l`insufficienza delle risorse
istituzionali ha creato condizioni favorevoli al riprodursi di `sottocultura`
deviante delle relazioni interpersonali.
Tale `sottocultura` è soprattutto individuabile nella scadente
pratica di solidarietà, negli scivolamenti continui verso l`illegalità
e nell`adesione alle organizzazioni criminali.
Per l`Istituto Penale per i Minorenni, impegnarsi come istituzione che
`momentaneamente` si occupa del giovane e della sua crescita, significa
utilizzare tutte le risorse disponibili per la realizzazione di un sistema
formativo integrato.
Bacino/localizzazione dell'intervento
L`area geografica interessata dalle azioni progettuali è quella
relativa alla regione Sicilia con particolare riferimento al bacino
di utenza degli Istituti Penali per Minorenni di Palermo, Catania ed
Acireale.
Strategia
In generale, per i minori sottoposti a provvedimenti dell`autorità
giudiziaria i servizi della giustizia minorile predispongono percorsi
educativo-formativi forniti dalle normali agenzie formative, che però
spesso non sono compatibili con i tempi di permanenza nel circuito penale
minorile dei giovani stessi e delle loro problematiche specifiche.
Pertanto, al fine di agevolare l`accessibilità all`apprendimento
e la trasmissione della capacità di `apprendere ad apprendere`
in favoredei minori detenuti la Partnership di progetto prevede di adottare
le seguenti soluzioni:
1) Implementazione e/o sperimentazione di metodologie e strumenti innovativi
per la promozione della cultura dell`apprendimento.
2) Modellizzazione di percorsi formativi sostenibili in relazione alle
misure penali dei minori.
3) Promozione di interventi di aggiornamento e/o valorizzazione dei
formatori e degli operatori interni agli I.P.M.
4) Retizzazione finalizzata alla condivisione, lo scambio e la messa
a sistema di esperienze di successo realizzate nello stesso ambito.
5) Sperimentazioni educative collegate alle metodologie del Teatro che
hanno una valenza didattico-pedagogica notevole, in quanto favoriscono
la creatività, l`espressività, l`autoanalisi e la riscoperta
della propria identità e dignità.
Le strategie progettuali che si intende porre in essere traggono origine
dal riconoscimento del valore evolutivo che l`esperienza teatrale ha
per la persona, della potenzialità educativa e terapeutica del
teatro agito, attraverso le sue componenti di socializzazione.
Attraverso il teatro, infatti, l`individuo ha la possibilità
di recuperare la sua pluralità attraverso il lavoro sulla creatività
e sull`immaginario, uscendo dalle stereotipizzazioni generate dall`istituzione
totalizzante del carcere.Il teatro, quindi, presenta notevoli scopi
didattico-pedagogici per i minori detenuti in quanto permette loro di
scoprire modalità espressive e di socializzazione diverse, di
essere educati alla solidarietà ed all`integrazione nella diversità.
L`idea di teatro didattico, del resto, non siriferisce soltanto al momento
finale della rappresentazione ma anche e soprattutto all`iter delle
fasi che conducono alle forme rappresentative della realtà, quelle
fasi cioè che costituiranno, nell`economia progettuale, la sperimentazione
di percorsi volti alla promozione della cultura dell`apprendimento attraverso
processi formativi non convenzionali.
Scopo dell`intervento
L`esperienza teatrale ha per la persona una potenzialità educativa
e terapeutica notevole in quanto, attraverso le sue componenti di socializzazione
e di esperienza corale, instaura un clima collaborativo e interattivo
che mette in campo lo sguardo duplice di chi si osserva nell`agire espressivo,
integrando corpo e mente, sentimenti, emozioni e consapevolezze, storie,
biografie e volontà testimoniali.
Attraverso il teatro, il minore ha la possibilità di recuperare
la sua pluralità attraverso il lavoro sulla creatività
e sull`immaginario, uscendo dalle stereotipizzazioni generate dall`istituzione
totalizzante del carcere.
Dunque il teatro si pone per i minori detenuti, da un lato come possibilità
di riconoscersi attori, cioè capaci di un`azione significante
e comunicativa, dall`altro come mezzo per sviluppare competenze negli
altri `mestieri collegati al teatro`, come cita il protocollo di intesa
tra il Ministero di Grazia e Giustizia (Ufficio centrale per la giustizia
minorile) e l`Ente Teatrale Italiano.
Pertanto, lo scopo primario della presente proposta progettuale è
quello favorire la promozione della cultura dell`apprendimento presso
i minori detenuti attraverso la formazione professionale teatrale e
la produzione di spettacoli in grado di creare un ponte tra il mondo
del carcere minorile e quello esterno, un contatto comunicativo alternativo
tra la città e il carcere.
Obiettivi perseguiti dalla PS - risultati attesi
Obiettivo primario della presente proposta progettuale è quello
di promuovere la cultura dell`apprendimento dei minori ristretti in
I.P.M. attraverso interventiformativo-educativi incentrati sui mestieri
del Teatro.
Alla luce della tipologia di destinatari e del tema degli interventi
formativi stessi, le metodologie impiegate non saranno quelle della
formazione tradizionalmente intesa, ma faranno riferimento ad un mix
di strumenti innovativi in grado di creare un contesto pedagogico basato
sull`autoformazione e l`autoanalisi. Pertanto, le competenze cheil progetto
cercherà di accrescere nei minori detenuti che parteciperanno
alle sperimentazioni locali saranno quelle relative alla cura ed alla
stima di sé, all`auto-responsabilizzazione, alla comunicatività,
alla corporeità, all`agire espressivo, al rafforzamento della
propria sensibilità ed al riconoscimento dell``altro da sé`.
Dal punto di vista dei destinatari intermedi, che coincidono con gli
operatori degli I.P.M. (educatori, assistenti sociali, personale di
polizia penitenziaria), le competenze da acquisire saranno quelle collegate
alla realizzazione di un Laboratorio di mediazione teatrale finalizzato
alla creazione delle basi del lavoro che si andrà a realizzare
con i minori.
Tale laboratorio utilizzerà tecniche di scrittura e teatrali
per favorire lo sviluppo di un lavoro condiviso in modo da coinvolgere
nel percorso di crescita del giovane recluso, tutte le componenti con
cui viene a contatto sin dal primo giorno di detenzione.
In considerazione degli enti pubblici e privati che saranno coinvolti
nella realizzazione del progetto, si prevede il raggiungimento dei seguenti
risultati a livello di sistema:
- Creazione ed implementazione di una rete organizzativa tra i diversi
IPM ed i soggetti attuatori dell`iniziativa.
- Aggiornamento e valorizzazione degli operatori degli I.P.M. che favoriscano
lo sviluppo e la valutazione degli aspetti educativi connessi ai percorsi
di formazione professionale legati ai mestieri del Teatro.
- Potenziamento della rete di comunicazione tra le strutture di teatro
e gli I.P.M. in grado di supportare il processo di circolazione di informazioni
ed esperienze.Rafforzamento dei legami degli I.P.M. con i territori
ed in particolare con la rete di servizi/enti economici, sociali e culturali
che possono supportare le strategie di inclusione dei giovani ristretti.
Programma di lavoro in sintesi
Il progetto `ON STAGE` è finalizzato alla promozione della cultura
dell`apprendimento ed alla crescita delle competenze professionali di
discenti non tradizionali, `quali sono i minori detenuti in IPM`, attraverso
la realizzazione di interventi educativi integrati di carattere sperimentale
mediante l`attivazione di laboratori di animazione teatrale con il coinvolgimento
in contemporanea di una pluralità di operatori.
Il progetto fonda la sua forza su una triplice strategia di intervento
con diverse macrofasi come di seguito descritto:
1. Strategia di intervento a livello di Sistema
Macrofase [Networking e scambio di buone pratiche]
a)Tavolo di concertazione locale finalizzato all`attivazione di accordi
per l`attuazione di servizi di sostegno all`inclusione sociale dei giovani
detenuti. Il Tavolo, promosso e coordinato dal CGM Sicilia (organismo
sovraordinato ai tre IPM di Palermo, Catania ed Acireale), sarà
composto, oltre che dai soggetti aderenti alla PS, anche da Amministrazioni
locali, Magistratura Minorile, rappresentanti delle istituzioni culturali,
Fondazioni, esponenti del privato sociale, etc.
b)Gruppi Tematici:
I. Il processo artistico (n. 5 incontri)
II. Trasferibilità e prosecuzione delle buone prassi sperimentate
all`interno del progetto ad altre realtà territoriali oltre il
limite temporale del progetto.(n. 5 incontri)
Ciascun Gruppo tematico potrà essere integrato da un componente
esterno alla PS, esperto dello specifico argomento trattato, e potrà
avvalersi del contributo occasionale di testimonial del settore, all`uopo
coinvolti.
c)Assemblea della PS, presieduta dal CGM, è finalizzata alla
condivisione delle metodologie di intervento sui minori e delle relazioni
tra gli I.P.M. e il territorio di riferimento. Si riunisce con cadenza
semestrale.(n. 4 incontri)
Macrofase [Promozione e sensibilizzazione]
a) Festival `FAMIGLIE SHAKESPEARIANE-UNA TRILOGIA-`Presentazione della
trilogia (eprologo) da parte degli IPM di Catania-Palermo-Acireale con
eventuale partecipazione degli IPM di Bologna e Milano.L`evento finale
di ON STAGE sarà presentato a Palermo e a Catania in momenti
distinti e avrà durata di 2-3 giorni con spettacoli serali, presentazione
del libro del progetto e vari dibattiti e incontri.
b)`FAMIGLIE SHAKESPEARIANE-UN FILM- `La trilogia (preparazione nelle
varie sedi di produzione, rappresentazione all`interno del festival)
sarà oggetto di un film/documentario affidato ad un regista cinematografico
di chiara fama.
c)CONVEGNO europeo su TEATRO/CARCERE/MINORIConvegnosul tema del teatro/carcere
minorile in Italia e in Europa, con la partecipazione delle realtà
coinvolte, con esponenti della magistratura, dell`Amministrazione della
Giustizia Minorile, del mondo del Teatro, etc. Il convegno sarà
il momento conclusivo dei Gruppi Tematici.
d)PUBBLICAZIONE Pubblicazione di un libro presso un editore teatrale
di livello nazionale di contributi critici e di documentazione del progetto
medesimo. Tra i temi trattati, le risultanze del lavoro dei Gruppi Tematici.
e)FILM/DOCUMENTARIO Documento filmato del lavoro svolto presso gli IPM
di Palermo, Catania e acireale. Durata 5 giorni effettivi, in ciascun
IPM.
2.Strategia di intervento a livello di Destinatari Intermedi;
Macrofase [Orientamento in favore degli operatori]
a)Scambio di esperienze di mediazione teatrale: attività rivolta
a operatori, educatori, assistenti sociali, polizia penitenziaria. Durata
due giorni effettivi presso tutti gli IPM coinvolti.
3.Strategia di intervento a livello di Destinatari Finali.
Macrofase [Laboratori teatrali]
La strategia verrà attuata attraverso la realizzazione di interventi
educativi integrati di carattere sperimentale mediante l`attivazione
di laboratori di animazione teatrale rivolti ai minori detenuti degli
I.P.M. di Palermo, Catania e Acireale, con il coinvolgimento in contemporanea
di una pluralità di operatori. In concreto:
IPM PALERMO (n° 2 laboratori -192 ore di attività):
a)Laboratorio di scenografia (96 ore)
b)Laboratorio di sartoria teatrale (96 ore)
Soggetti: Dioniso,Teatro Garibaldi,IPM di Palermo
IPM CATANIA (n° 4 laboratori-460 ore di attività):
a)Laboratorio di Drammatizzazione e tecniche interpretative (2 edizioni:
100 ore+100 ore)
b)Laboratorio di scenografia, scenotecnica, illuminotecnica (2 edizioni:
180 ore + 80 ore)
Soggetti: Kerè,IPM Catania
IPM ACIREALE (n° 2 laboratori-200 ore di attività):
a)Laboratorio di Drammatizzazione e tecniche interpretative (2 edizioni:100
ore+100 ore)
Soggetti: Kerè,IPM Acireale
4.Altre azioni
Il progetto prevede la realizzazione di altre azioni di portata trasversale:
Macrofase [Cooperazione Transnazionale]
Attività finalizzate alla condivisione e lo scambio di best practices
e dei modellisperimentati nell`ambito di attività simili e/o
complementari a quelle della presente proposta progettuale.
Macrofase [Mainstreaming]
-Mainstreaming Orizzontale
-Mainstreaming Verticale
Macrofase [Monitoraggio e Valutazione]
Le attività di monitoraggio e valutazione saranno riferite ai
seguenti ambiti di indagine:
-IL PROGETTO
-I DESTINATARI
-IL PARTENARIATO NAZIONALE E TRANSNAZIONALE
-LA RICADUTA DEL PROGETTO.
E` evidente che il completo e puntuale svolgimento delle attività
sopra descritte è subordinato alle necessarie precondizioni connesse
alla particolare tipologia di destinatari ed alla effettiva disponibilità
allo svolgimento delle attività stesse da parte dei competenti
Uffici della Giustizia Minorile: nulla osta per utilizzo dei locali
all`interno delle carceri, autorizzazione da parte dell`Autorità
Giudiziaria per l`inserimento dei detenuti nei laboratori, etc. Ad esempio,
il film/documentario negli Istituti potrà essere realizzato solo
ed esclusivamente a seguito di espresso placet allo svolgimento delle
riprese.