Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana, Società della Ragione ONLUS e Fondazione Giovanni Michelucci promuovono il convegno
Carcere e giustizia, ripartire dalla Costituzione.
Rileggendo Alessandro Margara
Firenze, 8/9 febbraio 2019
Si è molto discusso sull’uso populistico della giustizia penale e del carcere, quali armi contro i nemici sociali. Pratica che viene incontro alla nuova enfasi (assai diffusa e popolare) sulla centralità della pena carceraria come sola sanzione e la sua certezza. In coerenza, il carcere è sempre più declinato in versione “dura” e “chiusa” con contorno di lavoro obbligatorio e salvifico.
Per “ripartire dalla Costituzione”, seguendo il pensiero di Margara, si presentano oggi due questioni di fondo: l’intreccio tra penale e politica, il significato che la giustizia e il carcere hanno assunto nel senso comune.
Da tanto tempo si parla di uso simbolico del penale mettendolo in relazione al declino del sociale e alla incapacità della politica di governare la società moderna.
Da un lato il diritto penale e il carcere sono agitati come clava “certa” contro i socialmente indesiderati (migranti, Rom e consumatori di sostanze); dall’altro, vacilla la “certezza” del principio costituzionale di uguaglianza di fronte alla legge. C’è chi può violare la legge e chi non può.
“Meno stato e più galera”: così si esprimeva profeticamente Margara qualche anno fa. Dal dibattito su questi temi, sviluppato in un incontro in occasione del secondo anniversario della morte di Alessandro Margara, è scaturito l’impegno per un convegno nazionale, ispirato al suo pensiero e alla sua opera.
Il convegno “Carcere e Giustizia, ripartire dalla Costituzione. Rileggendo Alessandro Margara” è stato preparato attraverso Laboratori tematici per raccogliere il più largo contributo di idee e favorire la maggiore partecipazione possibile.
PROGRAMMA
Venerdì 8 febbraio 2019
Salone delle Feste, Palazzo Bastogi
via Cavour, 18 – Firenze
ore 14.00
Saluti istituzionali
Eugenio Giani, Presidente Consiglio Regionale della Toscana
Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana
Introduzione
Franco Corleone, Garante dei detenuti della Toscana
Interventi di
Beniamino Deidda, Antonietta Fiorillo
Restituzione dei laboratori tematici
Città e “sicurezza”
Patrizia Meringolo, Giancarlo Paba
OPG e Rems
Matteo Pecorini, Katia Poneti, Evelin Tavormina
41bis e ergastolo
Michele Passione, Emilio Santoro
Droghe e carcere
Maria Stagnitta, Grazia Zuffa
Gli spazi della pena
Antonio Fullone, Corrado Marcetti
Donne e carcere
Sofia Ciuffoletti, Serena Franchi
Alternative al carcere, Giustizia di comunità e Giustizia minorile
Saverio Migliori, Antonio Pappalardo, Susanna Rollino
Immigrazione e “sicurezza”
Luca Bisori, Franco Maisto
Per accedere a Palazzo Bastogi, sede del Consiglio regionale della Toscana, è necessario un documento d’identità.
___
Sabato 9 febbraio 2019
Cenacolo di S. Apollonia
via San Gallo, 25 – Firenze
Relazioni
ore 9.30 – Meno stato e più galera
L’uso politico del diritto penale, Luigi Ferrajoli
Ne discutono: Maria Luisa Boccia, Riccardo De Vito
ore 11.00 – Moralità e diritto
Il protagonismo della vittima, Tamar Pitch
Ne discutono: Lucia Castellano, Andrea Pugiotto
ore 12.30 – Il carcere dopo Cristo
Retorica e pratica della certezza della pena, Stefano Anastasia
Ne discutono: Carlo Renoldi, Giovanni Salvi
ore 13.30 – Buffet
ore 14.30 – Dibattito
ore 15.30 – Tavola rotonda
La giustizia nella crisi della democrazia: un manifesto per ripartire dalla Costituzione
Coordina: Laura Zanacchi
Partecipano: Marcello Bortolato, Giandomenico Caiazza, Giuseppe Cascini, Giovanni Fiandaca, Patrizio Gonnella, Mauro Palma
Contatti e Informazioni: Segreteria 055 2387803
e-mail: garante.dirittidetenuti@consiglio.regione.toscana.it
Convegno realizzato con l’adesione di:
Fondazione CRS – Archivio Pietro Ingrao; Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze; L’Altro Diritto; Antigone; Associazione Volontariato Penitenziario Onlus; Pantagruel; Centro Sociale Evangelico; Conferenza Garanti territoriali delle persone private della libertà; Camera Penale di Firenze.