Le iniziative sull’autocostruzione in Toscana: il 4 dicembre 2010 a Castagneto Carducci
Cresce l’attenzione di amministrazioni locali, di associazioni, di gruppi di cittadini per la sperimentazione di nuove modalità di accesso alla casa
Il carattere strutturale della crisi alloggiativa e il suo perdurare nel tempo stanno aumentando l’attenzione di amministratori locali, di crescenti figure sociali, di soggetti del terzo settore abitativo verso le sperimentazioni nel campo dell’housing.
Mentre aumentano le forme di povertà abitativa; mentre nuove fasce sociali soffrono forme di disagio per accedere o mantenere un’abitazione; mentre restano senza risposta le speranze di emancipazione abitativa dei giovani; mentre diminuiscono le risorse finanziarie e urbanistiche per la casa, le innovazioni (autocostruzione, autorecupero, cohousing) possono efficacemente uscire dalla loro dimensione pionieristica e sperimentale per divenire concrete opportunità che si avvalgono delle risorse soggettive degli abitanti: giovani, immigrati, nuove famiglie, gruppi solidali.
Seppure autocostruzione e autorecupero sono esperienze limitate e sperimentali, costituiscono però nello scenario attuale strumenti e opportunità aggiuntive rispetto alla necessità di significative politiche di housing sociale, soprattutto per le fasce povere e poverissime della popolazione.
Questo pone la necessità di armonizzare le innovazioni in un quadro di azioni e di politiche che non alimentino competizione sull’uso delle risorse disponibili e non mettano in contrapposizione figure sociali portatrici di gradi diversi di difficoltà nell’accesso alla casa.
La Fondazione Michelucci sta collaborando con alcune amministrazioni toscane nella promozione di esperienze di autocostruzione.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicati i momenti di confronto e di promozione di esperienze di autocostruzione: i Comuni di Santa Maria a Monte, di San Giuliano Terme, di Castagneto Carducci, i Comuni dell’Unione Valdera, la Regione Toscana hanno promosso iniziative su questo tema.
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