Un’opera di Giovanni Michelucci nel carcere di Sollicciano a Firenze
Dopo un lungo percorso progettuale, amministrativo e costruttivo è stata completata la realizzazione del ‘Giardino degli Incontri’, una struttura pensata per i momenti di incontro dei detenuti con le loro famiglie ed in particolare i bambini, per portare la città dentro il carcere.
‘Il mio interesse fondamentale non è il carcere, ma la città’, così Michelucci spiegava, a quanti se ne meravigliavano, il suo interesse per il carcere, che lui vedeva simbolicamente come la più insuperabile delle barriere che si andavano moltiplicando nel tessuto urbano, e che spesso l’architettura si impegnava a trasformare in mura, in separazioni fisiche.
Il progetto del ‘Giardino degli incontri’ nel carcere fiorentino di Sollicciano (uno spazio pubblico della città dentro il carcere), preparato insieme ad un gruppo di detenuti, fu il primo dei progetti che vide impegnati Michelucci e la Fondazione su questo versante.
Il «Giardino degli Incontri» nel carcere di Sollicciano è l’ultimo progetto di Giovanni Michelucci, scomparso il 31 dicembre del 1990, dopo una vita lunga un secolo, sviluppato e realizzato con la collaborazione della Fondazione da lui costituita.
L’opera, con il nuovo edificio, il relativo giardino, il teatro all’aperto e le opere annesse, è destinata agli incontri dei detenuti con i loro familiari ma anche ad altre iniziative utili all’apertura di rapporti da parte della società civile e delle sue istituzioni al mondo del carcere.
Giovanni Michelucci, considerato un maestro dell’architettura contemporanea, giudicava questa straordinaria esperienza di progettazione partecipata «tra le più belle e significative» della sua vita, un’esperienza realizzata col gruppo di detenuti che lo invitò e collaborò con lui nelle difficili condizioni di un carcere metropolitano.
Il «Giardino degli Incontri» esprime una forza innovatrice in tema di umanizzazione della pena, oltre al riconosciuto valore architettonico del progetto.
Il punto di partenza del progetto è stato la ricerca di una migliore risposta da parte dell’Istituto alle esigenze di incontro delle persone detenute con i propri familiari. Ciò ha permesso di focalizzare l’attenzione soprattutto sui minori, la parte più esposta e fragile in una situazione di detenzione del genitore. Scriveva a questo proposito Michelucci: «Saranno soprattutto i bambini, oltre le nostre intenzioni, che scopriranno il senso dello spazio e i tanti loro modi di poterlo usare».
Il progetto interviene nella struttura fisica ma anche nel sistema dei rapporti con la città, sul senso di esclusione, di chiusura, di separazione che comporta essere dentro il recinto di un carcere.
La storia di questo progetto è esemplare delle modalità d’intervento in una realtà d’istituzione totale per l’approccio globale e trasversale con cui è stato affrontato l’intervento nei diversi passaggi e per la qualità e l’ampiezza dei coinvolgimenti, sia istituzionali – non solo dell’Amministrazione penitenziaria, come dimostra il pieno sostegno della Regione Toscana, la partecipazione della Provincia e del Comune di Firenze – che di competenze e sensibilità presenti nella società civile.
E’ stato un lungo cammino dalla prima idea progettuale dall’interno del carcere sino alla consegna del progetto–guida redatto da Michelucci e dai suoi collaboratori, al successivo progetto esecutivo redatto dal Collegio degli ingegneri della Toscana con la collaborazione della Fondazione Michelucci.
L’opera è finalmente oggi realizzata, pronta ad accogliere famiglie e detenuti.
Il discorso inaugurale di Alessandro Margara, presidente della Fondazione Michelucci, il 26 giugno 2007
‘Il Giardino degli Incontri a Sollicciano’
regia di Nicola Melloni
tipologia: Documentario Istituzionale
durata: 23’33’
formato originale: DV Pal; son., col. anno: 2008
produzione: Comune di Firenze, RUMI Produzioni
realizzazione: ideazione, regia, produzione, post-produzione
Il documentario è visibile via web al link http://vimeo.com/8106146
Altre sul sito:
Il Rovescio della Città per Florens 2010