Processo di partecipazione: Incontri nel giardino

Fondazione Giovanni Michelucci, Comune di Firenze, Comune di Scandicci e Quartiere 4 di Firenze in collaborazione con Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Architettura, Laboratorio di Critical Planning & Design, hanno avviato con il contributo dell’Autorità regionale per la partecipazione un progetto partecipato dal titolo “Incontri nel giardino“.

Processo di partecipazione Incontri nel giardino


Ambito territoriale interessato dal progetto

Il territorio nel quale si svolge il processo partecipativo si sviluppa nel Quartiere 4 del Comune di Firenze e coincide con l’area compresa tra l’autostrada A11 a ovest, il fiume Greve a est, la SGC FI-PI-LI a nord e la via pisana a sud.

L’area situata ai margini amministrativi della città di Firenze, verso sud-ovest, dove si incontra con il territorio del Comune di Scandicci, è un’area contraddistinta da importanti fenomeni di disagio territoriale e sociale e caratterizzata dalla presenza di due complessi carcerari: la casa circondariale ‘Mario Gozzini’ e quella di ‘Sollicciano’, che occupano complessivamente circa 14 ettari tra impianti e cortili interni.

L’area, nonostante le svariate problematiche che la contraddistinguono, contiene importanti risorse attuali e potenziali (terreni agricoli, edilizia rurale, fiumi e canali, borghi di antica formazione, cooperative sociali, orti urbani, ecc.) che la rendono un territorio, ancorché fragile socialmente e urbanisticamente, tuttavia ricco di elementi ‘patrimoniali’, che, se convenientemente integrati in un complessivo disegno di rigenerazione urbana, articolato e condiviso con gli attori locali, possono profondamente modificarne volto, uso e percezione collettiva.


Contesto territoriale

Il territorio in cui si svolge il processo partecipativo presenta complesse problematiche di carattere territoriale e sociale tra loro interconnesse. L’area, ubicata sul confine amministrativo che divide il territorio del Comune di Firenze da quello di Scandicci, presenta i caratteri di perifericità che normalmente contraddistinguono i territori ‘di confine’. In essa sono state costruite negli anni ‘80 due case circondariali: la Mario Gozzini e Sollicciano, che si configurano complessivamente come un elemento di discontinuità rispetto al tessuto residenziale, agricolo e produttivo che caratterizza la zona. Il loro inserimento ha infatti determinato la totale cancellazione delle caratteristiche morfologiche, territoriali e sociali, del luogo preesistente, sottraendo uno spazio fisico alla città e al territorio di appartenenza, accentuando il carattere di marginalità dell’area.

Intorno ai due istituti penitenziari si è andato formando, infatti, un tipico ‘spazio intermedio’, morfologicamente costituito da un complesso e stratificato palinsesto territoriale, nel quale il sistema dei piccoli borghi rurali, il tessuto agricolo e le risorse ambientali (in particolare il sistema delle acque) sono stati progressivamente ‘immersi e sommersi’ da un insieme disordinato di funzioni agricole, industriali, artigianali e commerciali, distribuite sul territorio senza una logica organizzativa, che, complessivamente, hanno conferito all’area caratteristiche di marginalità urbanistica. Le scelte urbanistiche compiute negli anni dalle due amministrazioni comunali hanno visto poi il sorgere nelle immediate vicinanze dei due istituti carcerari un numero consistente di impianti di autodemolizione, che contribuiscono ad incrementare un senso complessivo di degrado territoriale. Il territorio è inoltre caratterizzato da importanti fenomeni di frammentazione, essendo solcato e diviso da barriere (il recinto carcerario, autostrade e superstrade, parcheggi e svincoli, magazzini e depositi, ecc.) e mal collegato alle restanti aree urbane, in termini di trasporto pubblico o viabilità dolce. Quest’ultimo fenomeno rende particolarmente ‘ostile’ la fruizione di questo brano di territorio da parte dei cittadini in generale e, in particolar modo, genera indiscussi fenomeni di disagio nella comunità carceraria, che deve raggiungerla per motivi di lavoro o per i colloqui con i detenuti.


Obiettivi

Il progetto, mira alla progettazione condivisa di azioni rivolte al miglioramento della qualità ambientale e ecologica dell’area, al superamento della frammentazione e dell’isolamento rispetto alle altre parti della città e alla promozione di azioni di cura degli spazi collettivi e aperti da parte delle diverse comunità che la abitano, avrà evidenti ripercussioni sul paesaggio e sull’ambiente. Il processo, compatibilmente con i desideri e le preoccupazioni che verranno espresse dai partecipanti, perseguirà gli obiettivi di cui sopra, mediante:

·         la realizzazione di una rete di spazi aperti di qualità, anche tutelando e dando nuovo valore sociale al territorio rurale e alle aree agricole;

·         la riduzione dell’effetto barriera delle varie infrastrutture che circondano l’area, mediante il ridisegno di corridoi ecologici che ne rafforzino le connessioni con gli spazi agricoli e aperti circostanti;

·         la rigerarchizzazione del sistema della viabilità e l’implementazione dei collegamenti del trasporto pubblico locale;

·         la progettazione di ‘aree filtro’ tra strutture penitenziarie e spazio circostante volte a ridurre la distanza carcere-territorio e, contemporaneamente, ad aumentare la qualità del sistema di accoglienza (parcheggi, spazi di attesa per i colloqui) funzionali alla eterogeneità delle esigenze della ‘comunità carceraria’.


FASE 1

Preparazione e coordinamento

  • Incontri preliminari finalizzati all’organizzazione logistica e metodologica di tutto il percorso.
  • Definizione  della “cabina di regia” tecnico-politica (settori dell’Amministrazione regionale e referenti regionali delle Associazioni di categoria).
  • Predisposizione di un documento di sintesi preparatorio sul tema della semplificazione amministrativa che mette in luce nodi, criticità, opportunità e progettualità già in corso presso l’amministrazione regionale, attraverso interviste ai responsabili e la raccolta e sintesi del materiale già prodotto dai diversi settori.

 

FASE 2

Attività di ascolto sul territorio:

Attività di ascolto che hanno coinvolto le associazioni di categoria e una selezione di imprenditori dei settori coinvolti dal processo (agricoltura, artigianato-industria, commercio-turismo-servizi).

Attraverso:

  • interviste in profondità ai referenti delle principali associazioni di categoria.
  • organizzazione di focus group per coinvolgere direttamente imprenditori dei diversi settori e far emergere prime proposte e priorità di intervento realistiche e realizzabili in tempi brevi.

 

FASE 3

Consultazione pubblica

Alla luce del percorso di ascolto avviato con categorie e imprese nei mesi di giugno e luglio e dell’esame di quanto già in corso d’opera da parte degli uffici regionali è stato redatto un decalogo di “Misure per la semplificazione” da portare a termine o implementare in tempi medio-brevi.

Le misure potranno essere valutate, commentate o integrate nella sezione tavoli di discussione (link).

La consultazione si rivolge ad associazioni, imprese, enti, professionisti e cittadini. La consultazione durerà dal 9 ottobre al 9 novembre.

Al termine della consultazione sarà presentato pubblicamente il documento definitivo e il relativo piano di attuazione.

Tavoli di approfondimento tecnici

Le misure individuate vengono analizzate all’interno di tre tavoli tecnici di approfondimento. I tavoli hanno la finalità di stabilire, entro la fine del mese di novembre, tempi e azioni specifiche necessarie  per la realizzazione delle misure. I tavoli, che lavorano con il supporto di facilitatori, sono così composti:

Tavolo 1: Enti terzi e prefetture

Tavolo 2: Enti locali

Tavolo 3: Referenti delle direzioni generali della Regione Toscana competenti sui temi emersi (innovazione, ambiente, agricoltura, salute).


STRUMENTI

Analisi desk – finalizzata a ricostruire lo stato dell’arte sul tema della semplificazione in Toscana (normativa vigente, documenti programmatici della Regione, piani di indirizzo, indagini e studi).

Interviste in profondità – ai referenti delle associazioni e ai tecnici della Regione Toscana finalizzate a ricostruire la mappa degli attori e dei bisogni (associazioni incontrate: Confindustria, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Federagri, Confcooperative, Legacoop).

“Cabina di regia”– composta da referenti della Regione e referenti delle categorie finalizzato ad accompagnare le diverse fasi del processo e a garantire da un canto la necessaria continuità con le politiche già intraprese e dall’altro il collegamento tra le misure e i bisogni delle imprese e degli altri portatori di interesse.

Focus group – incontri moderati da facilitatrici esperte con referenti delle associazioni e imprenditori selezionati per far emergere proposte e priorità di intervento.

Tavoli di approfondimento – incontri moderati da facilitatrici esperte con tecniche finalizzate a favorire l’interazione costruttiva tra i soggetti che hanno responsabilità nella realizzazione effettiva delle misure.

Consultazione online – tramite la piattaforma regionale le “misure per la semplificazione” saranno valutate, rafforzate e integrate dal contributo di tutti coloro che desiderano contribuire al loro miglioramento.


Per rimanere aggiornati sulle iniziative e le fasi del progetto è possibile seguire la piattaforma Open Toscanae la Pagina Facebook “Incontri nel Giardino”

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