un seminario a ‘Terra Futura’, Firenze, Fortezza da Basso, 20/5/2011, 9.30h, Stand Regione Toscana
A cura di: Regione Toscana Assessorato alle Politiche abitative, Fondazione Michelucci,
Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus, Legambiente e Associazione Cohousing in Toscana
Le nuove forme dell’abitare mettono tutte l’accento sulla necessità della sostenibilità ambientale, sia nell’uso dei materiali che nella corretta interpretazione degli spazi abitativi a tutto vantaggio del vivere bene fra le quattro mura. La bioarchitettura punta in questa direzione e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, rispecchia le esigenze sia del settore privato che del settore pubblico. Infatti è la soluzione naturale e ottimale per la realizzazione di interventi efficaci e duraturi di housing sociale grazie alla ottimizzazione del rapporto alta qualità/basso costo ed elevato comfort abitativo. Il raggiungimento dei migliori risultati anche in termini di bassi costi di manutenzione e la grande attenzione nella progettazione dei luoghi di socializzazione e di servizio per i residenti, fanno del moderno social housing una soluzione per assecondare lo sviluppo di una società di abitanti serena e collaborativa.
Non solo dunque una modalità di costruire relegata alle fasce sociali più alte, ma sempre più una soluzione vagliata anche dalla pubblica amministrazione.
Un’altra tendenza nell’abitare è l’autocostruzione. II costruire da sé la casa in cui si dovrà vivere fa parte della storia sociale dell’abitare. E’ una pratica ancora molto diffusa a livello spontaneo e individuale, che convive a fatica con il reticolo di norme che nel tempo hanno riguardato procedure e modalità del processo edilizio.
L’autocostruzione associata e assistita è invece, soprattutto nel nostro contesto nazionale e regionale, una opportunità nuova di accesso alla casa, soprattutto di fronte ad una crisi alloggiativa che ha caratteri strutturali e ricadute di varia gravità su ampie fasce della popolazione.
Nonostante in questo momento in Italia rappresenti un ambito progettuale e realizzativo limitato, l’autocostruzione racchiude e sintetizza potenzialmente tutti i requisiti dell’abitare sostenibile: abbattimento dei costi di costruzione e di accesso, utilizzo di bioedilizia e bioarchitettura, innovazione tecnologica, qualità dell’abitare, riqualificazione urbana, promozione di comunità e di socialità.
Il suo valore supera l’effettiva portata delle singole realizzazioni per porsi come modello di un’edilizia sostenibile sul piano sociale, ambientale e urbano.
Un ulteriore percorso verso opportunità abitative sostenibili anche dal punto di vista delle relazioni umane è suggerito dalla modalità del cohousing che molte associazioni stanno portando avanti in Italia sul modello di esperienze già realizzate nei paesi del Nord Europa e degli Stati Uniti. Si parte dalle persone che hanno in comune l’idea base del vivere solidale, si individuano le loro necessità, si ricerca il luogo e, insieme a tecnici che hanno la capacità dell’ascolto, si progetta la costruzione o la ristrutturazione.
Link esterni:
www.terrafutura.info/index.php?option=com_content&task=view&id=800&Itemid=1